Mia nonna amava giocare a carte. Si immaginava ogni partita come fosse la vita stessa. Come se la vita avesse le regole del Burraco e quindi per due orette si cimentava a studiare le vite dei giocatori con le loro sfaccettature.
Il primo giocatore avrebbe potuto essere come un mazzo di carte ben assortito, con le tante esperienze ed opportunità offerte dalla vita.
Il secondo avrebbe potuto essere più concentrato sulle combinazioni, cercando di unire insieme le sue relazioni personali e professionali in un intricato intreccio.
Il terzo giocatore, chissà, avrebbe potuto affrontare periodi di difficoltà ma, in un momento insperato, avrebbe tratto ispirazione dai jolly capaci di adattarsi finalmente a diverse situazioni portando ad esclamare: "Ohh...la vita gira".
Il quarto giocatore avrebbe potuto concentrarsi sull'accumulare risorse e punti, rappresentando la crescita personale e il successo nella vita che nonna, a modo suo, ha sempre cercato, salvo poi ritirarsi ad un certo punto con le piccole cose belle del mondo.
Durante il gioco ognuno dovrà prendere decisioni importanti:
Quando pescare nuove opportunità?
Quando scartare vecchie abitudini?
Quando collaborare con gli altri per raggiungere obiettivi comuni?
Ci saranno momenti di scontri e rivalità, ma anche momenti di solidarietà e comprensione reciproca.
La partita procederà attraverso alti e bassi, ma ognuno proverà a mantenere il giusto equilibrio tra ambizione e pazienza, proprio come nella vita reale.
E alla fine della partita, la media delle esperienze avrà resi i giocatori saggi e pronti ad affrontare le sfide future.
Chi più, chi meno.
(A. Battantier, Memorie di un'adolescente, 2023, Loretta Romy, 23 anni)
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