"Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi".
Serve tempo? Il tempo che serve, foss'anche una vita.
Mia madre piange mio padre, io fingo impegni continui nel mondo. Non devo pensare.
Prima negavo il pensiero, ora penso ad altro ma è sempre una negazione, solo più sottile, e inutile.
È un giorno di sole caldo, ricordo il canotto, il canneto refrigerante, tornare indietro nel tempo a quando avevo mio padre per me.
Ci teneva tra le braccia, insegnandoci a nuotare, i tuffi al lago, poi ci addormentavamo nel canotto, tra i suoni delle paperelle e gallinelle d'acqua.
Sento la sua presenza, l'immagine riflessa nello specchio dei miei desideri folli. Un dolore senza limiti, ognuno ha il suo, ignoto agli altri.
Si deforma il tempo perché si torna indietro come fosse un presente dilatato in un futuro imminente che mai arriverà.
Sì, certo, vivere in eterno, preferisco vivere nel cuore e nella mia memoria.
Io adesso quando vedo il lago mi ricordo di te. È che io vedo il lago dappertutto.
Ci sono venuta ad abitare, sarebbe meglio non dirlo a nessuno ma io vivevo solo nel ricordo.
In ogni caso non intendo porre termine al ricordo, mio padre è con me.
Io e mio fratello aggrappati alle canne, un canotto rovesciato, una papera nera.
So che papà è partito senza aver avuto il tempo di salutarci ma ci ha lasciato le amate papere.
Ho partecipato a dei gruppi ma quando parlavo delle papere mi guardavano strana.
Perché papà è nelle papere, perché -maledizione- il tempo non può fermarsi da un momento all'altro.
Lui pensava a vivere fino a quando un giorno, d'improvviso gli si strinse il cuore per l'emozione provata di vivere, finalmente ha potuto ascoltare se stesso.
Oggi ha un significato diverso poter piangere insieme.
Mio fratello non piange mai, ma questo giorno di ricorrenza ci rende tristi e allegri al tempo stesso.
Ho rovinato la vita a tante persone, ho una figlia che desidera crescere, un uomo che a modo suo mi ama. Serve fare ordine, dare un senso alle esperienze, tutte.
Bello vedere ancora i disegni di mia figlia sul frigo.
Ho pianto all'improvviso quando Lisa mi ha detto:
"Un giorno mi porti al lago?".
Non si può annullare la morte, il desiderio di vita reclama qualche suo diritto. Lo devo a Lisa, non solo a lei.
La vita continua, ho visto i nuovi paperotti, domani porto mia figlia sul pontile, vicino al canneto, ad ogni modo si è modificato qualcosa.
Papà, non sapevo che mi saresti mancato così tanto, che sarei stata così male, che il tempo non avrebbe cancellato il dolore dei primi anni.
Il dolore non finisce, cambia forma.
Ti penso sempre, vivrò per te, confrontandomi con il mondo.
È importante saper ascoltare le proprie emozioni, i propri stati d'animo. Il rapporto con te non è interrotto, si è evoluto nel tempo. È una presa di coscienza.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Anima Lisa, 2023. Art by Stephen Stadif. Il testo iniziale è la canzone per un'amica, di F. Guccini)
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