Un re ricevette in omaggio due pulcini di falco.
Li consegnò al maestro di falconeria perché li addestrasse.
Dopo qualche mese il maestro comunicò al re che uno dei due falchi era perfettamente addestrato.
"E l'altro?" chiese il re.
"Mi dispiace, sire, ma l'altro falco si comporta stranamente. Nessuno riesce a smuoverlo dal ramo dell'albero su cui è stato posato".
Il re convocò allora un guaritore esperto che disse:
"Sire, licenziate il falconiere, il secondo non è una falco ma una gallina".
Il re si prese a cuore quella gallina e decise che avrebbe volato anch'essa.
Tuttavia, nessuno riusciva a schiodare la gallina dal suo ramo.
Allora il re richiamò il guaritore esperto e gli chiese di farla volare.
Il giorno dopo il sovrano tornò e vide la gallina razzolare felice per la voliera.
Vide il guaritore esperto e gli disse:
"Hai fatto volare la gallina dall'alto ramo? Come hai fatto?".
"Non è stato difficile, sire. Io ho semplicemente tagliato il ramo. La gallina si è resa conto di avere le ali ed ha incominciato a volare...2 metri, ma ha volato.
Ed ora lasciamola riposare".
Si narra che la gallina visse a corte tanti e tanti anni e accompagnò sempre il sovrano nei suoi viaggi.
Tagliare i rami ai quali siamo tenacemente attaccati è importante, ma è bene ricordare che non sono le ali a fare il volo e soprattutto, come venne affisso alle porte di quel regno:
"Chi può può, chi non può va a pié".
(A. Battantier, Lao Bu-Shem e storie zen, 1990)
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