Pappagalli insultano i visitatori: rimossi dopo continue imprecazioni. Un gruppo di pappagalli ha iniziato a insultare i visitatori di uno zoo del Regno Unito e sono stati -fortuna loro- "licenziati".
Il Lincolnshire Wildlife Park aveva adottato un gruppo di pappagalli africani.
Ma insultavano i visitatori, ore di imprecazioni a danno degli increduli visitatori.
Finalmente gli animali iniziano ad alzare la voce.
Sembra che il responsabile di questo Training alle ingiurie sia un ornitologo animalista di origine veneto-friuliana, Henry Rossi Trevisan, che addestrava appositamente i pappagalli a trattare male i visitatori in funzione della liberazione animale.
L'ornitologo è stato denunciato.
La cittadinanza onoraria gli è stata offerta da Codroipo, un comune in provincia di Udine.
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Povere creature costrette in gabbie dietro le sbarre. Gli animali vivevano di una noiosa routine fatta di visite dei visitatori, grida stridule di bambini, e la costante smania di scattare selfie senza senso.
Ma un gruppo di avicoli avvelenati ne aveva avuto abbastanza.
I pappagalli più vivaci dello zoo si erano uniti, decisi a fare la differenza.
L'idea geniale era venuta ad Henry Rossi Trevisan, un ornitologo animalista.
Pensava che addestrare i pappagalli a insultare e oltraggiare i visitatori avrebbe contribuito alla liberazione animale.
Il primo giorno del piano si rivelò un successo travolgente.
Le bestemmie dei pappagalli si sprecavano, e parolacce d'ogni tipo rivolte ai visitatori attoniti.
Una signora rimase sconvolta e cercò di ignorare l'affronto ma gli altri visitatori furono attirati dalla scena.
"Oh, venite! Questo pappagallo parla!".
Parla? Altro che parla.
La folla era ora in preda al caos, eppure, un'improvvisa ondata di entusiasmo si diffuse.
I pappagalli stavano rendendo la vita nello zoo molto più divertente e interessante.
I bambini scoppiarono a ridere, gli adolescenti condivisero video dei pappagalli su TikTok, e persino alcuni adulti iniziarono a chiedersi se gli uccelli avessero ragione su alcune delle cose proferite nei confronti dello spirito santo.
Questo scenario durò fino a quando la direzione dello zoo capì che qualcosa stava andando storto e fu costretta a prendere una decisione drastica: rimuovere i pappagalli turbolenti dallo zoo.
"Finalmente! Siamo stati cacciati!" -esclamarono con gioia i pappagalli- "ed ora tocca a tutti gli altri animali, che tutti siano liberi nel mondo...per dio".
Non dissero proprio "per dio" ma tanto ormai avete capito.
E così i pappagalli furono liberati e volarono via, pronti a diffondere la loro missione di ribellione a tutti gli animali dello zoo.
Era iniziata la Grande Rivolta.
La notizia della rivolta si diffuse rapidamente tra gli animali.
Le scimmie si rifiutarono di intrattenere gli umani con le loro acrobazie, i leoni iniziarono a scioperare e si rifiutarono di mostrare le loro possenti zanne, mentre gli elefanti iniziarono a cagare spruzzando in segno di protesta lungo le pareti delle loro gabbie di vetro.
Gli umani, come sempre, continuarono ad ignorare il messaggio degli animali, considerandoli solo come una strana forma di intrattenimento.
I video dei pappagalli diventarono virali su Internet ma il loro significato profondo venne distorto da meme e commenti superficiali in grado di evidenziare la loro cieca indifferenza verso gli altri esseri viventi.
Chissà quando un seme di consapevolezza inizierà a germogliare nei cuori.
Chissà quandi i visitatori degli zoo, dei circhi, inizieranno a chiedersi se gli animali abbiano un punto di vista valido.
Gli animali della Terra parlano ma in molti non ascoltano.
Chissà, forse un giorno gli umani finalmente impareranno a guardare oltre la superficie e a vedere il mondo con gli occhi di chi non può parlare ma ha tanto da dire.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Memorie di un animale, 2021. Art by Stephen Stadif)
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