Il sole era calato da poco, le ultime sfumature nel cielo arancio.
Seduto sul vecchio portico della casetta di campagna, si domandava come avesse fatto a non pensarci prima a scappare in quel luogo dimenticato. Via dalla città e da una vita sempre sul punto di sfuggirgli di mano.
Gli occhi si spersero nelle ombre lunghe degli alberi, in quel disordine che, stranamente, gli dava un senso di pace.
L'erba era alta, gli alberi cresciuti meravigliosamente alla rinfusa a coprire quasi interamente la casa e il tetto.
C'era qualcosa di perfetto nell'imperfezione di quella scena, il disordine regnava sovrano ma non era come sembrava.
La natura aveva sempre avuto il potere di rassicurarlo, di farlo sentire meno solo nella sua confusione.
Aveva studiato a lungo per cercare di dare un senso a un mondo che gli appariva sempre troppo inutilmente complicato.
Una notte, guardando il cielo stellato, aveva riflettuto su come tutto fosse collegato: le stelle, le galassie, i buchi neri.
Tutto sembrava seguire una logica nascosta, un ordine nel disordine che lo affascinava e lo spaventava allo stesso tempo.
La vita è un mistero che non possiamo risolvere, ma solo accettare.
Un chiù chiù ripetuto con insistenza interruppe i suoi pensieri.
Pensò fosse l'allarme della macchina, ma invece era un assiolo in amore appollaiato su una quercia. Un suono dolce e malinconico si mescolava al fruscio delle foglie.
Scrisse sulla carta del pane un promemoria delle piccole cose, sapete, quei dettagli apparentemente insignificanti che riempiono la nostra esistenza di senso: una roncola, un falcetto, riparare la fisarmonica di zio Angelo, innaffiare, legnetti per il fuoco visto che gas non c'era.
Decise di fare un giro nella campagna. Si perdeva volutamente tra i campi, godendo della sensazione di libertà.
Ecco, i suoi passi si facevano più lenti, più ponderati.
Ogni angolo, ogni curva del sentiero era una nuova scoperta, un nuovo mistero da svelare.
La notte era calata completamente quando tornò alla casetta.
Si sedette di nuovo sul portico, il cuore leggero, la mente in pace.
Ci sono ancora sorprese, se solo ci permettiamo di vederle.
(A. Battantier)
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