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IL PUZZLE DELLA VITA (L'orto)

A sedici anni, la vita sembra...no non sembra , non ci si capisce niente. 
Manca sempre qualcosa e qualcosa sempre si perde. Qualcuno si è divertito a sparpagliare i pezzi del mio puzzle.

La vita ha un senso? Boh, io nel dubbio continuo a mettere insieme i frammenti.

Mia madre è ossessionata dalla morte, a me e mio fratello ci ha appesantito di molto. Già, proprio quello che serve per aggiungere un po' di allegria alla mia esistenza adolescente. 
Mamma ci diceva che sarebbe morta a 33 anni come Cristo, noi siamo rimasti con il fiato sospeso ma, da quando li ha compiuti (ed oggi ne ha 46) per noi ha perso di credibilità e tutto quel dice suona di ridicolo.

Penso però alla mia stessa vita.
Vale la pena di essere vissuta? 
E mica c'è una risposta facile. 
Anzi, la risposta potrebbe non esistere affatto.

Mi chiedo: perché la società è così ossessionata dalla perfezione?
Io non sopporto la mediocrità ma non mi voglio perdere nella ricerca della perfezione (scuola, musica, sport), anche perché alla fine, tanto cosa cambia? 

Siamo tutti qui a cercare di capire il nostro posto nel mondo, a mettere insieme i pezzi del puzzle, ma chi dice che c'è una figura perfetta alla fine? 

La mente è un casino e i pensieri possono diventare trappole.

Mia nonna (ecco da chi ha preso mamma) diceva:  L'apocalisse, quando arriva? 
Lei aspettava quella vera e letterale, ma io la penso come un crollo, un momento in cui tutto perde significato. 

A volte mi sembra di vivere in questo stato apocalittico continuo. 
Mi ritrovo spesso in frammenti di solitudine, anche in mezzo alla compagnia. 

Qualcuno potrebbe dire che è normale, che è parte della crescita (la prof Patrizia che amo!), ma io mi sento come se stessi camminando su un filo sottile, cercando di non cadere nel vuoto della mediocrità o nel baratro del perfezionismo.

Ma non voglio avere una visione spietata della vita, lascio alla mia famiglia materna questo ruolo.

Forse la vera sfida è trovare un equilibrio, accettare che non tutte le risposte sono chiare, che non tutti i pezzi del puzzle si incastreranno mai perfettamente. 

Forse, è proprio questa ricerca continua a dare un vago senso alla vita, o almeno a renderla interessante.

Don Gianni diceva che la vita ha un grande disegno, una figura perfetta da scoprire, quella del Redentore.
Ma de che!? A don Già...ma che stai a ddì!!!

Per me che amo i puzzle è tutto un insieme di frammenti, un caos con il quale  dobbiamo imparare a convivere. 

In questo caos, ogni tanto, trovo un po' di bellezza, un po' di senso, anche se solo per un momento: l'orto che sto facendo con mio zio.

(A. Battantier, Mip Lab, Memorie di un amore, Memorie di un'adolescente, Sara, 16 anni)

#memoriediunadolescente 
#memoriediunamore 
#MIPLab 

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