C'era una casa che custodiva i ricordi, immersa nella campagna, il tempo sembrava scorrere con lentezza antica.
Era una costruzione modesta, fatta di pietra e legno, una stufa in ghisa, una vecchia fisarmonica.
C'era una casa circondata da alberi maestosi e i bambini giocavano nei pomeriggi caldi, le risate echeggiavano perdendosi al limitar del bosco.
Ricordo quei giorni come fosse ieri.
Mi fermavo ad osservare i bambini correre felici, ignari delle sofferenze che il mondo riservava.
Mi chiedevo cosa pensassero, quale magia rivestisse le loro menti così pure.
Trovavano gioia in cose semplici, un bastone, una pozzanghera, un cesto di fichi; c’era una casa sull’albero ed un’altalena lunghissima volava sulle stelle.
Dimmi un po’, sei timido? Non dirmi no, sì che lo so.
Con la memoria li osservavo giocare; un legame profondo li univa.
C’era una casa silenziosa, quando i bambini se ne andavano a letto, il crepuscolo portava con sé una quiete solenne.
Quei momenti mi facevano riflettere sul significato della sofferenza e del dolore.
Nessuno può evitare di soffrire nella vita, ma è bello imparare a conoscersi attraverso queste esperienze, accettando che nulla possa davvero guarire le nostre ferite se non noi stessi.
L’altro può aiutarti sebbene aiutare sia un verbo mefitico; l’altro può accompagnarti, mi suona meglio.
Pensavo a tutto questo quando decisi di andare via, di lasciare la casa.
Era tempo di cambiare, di portare con me ciò che avevo imparato, ma trovare nuovi orizzonti.
C’era una casa e più nulla che mi trattenesse, se non i ricordi e la scoperta che il tempo passato non è perduto, ma un tesoro da portare con sé.
Spesso ci ritroviamo a cercare l'ordine in tutto ciò che facciamo.
È interessante notare che un ordine si manifesta quando meno te l'aspetti, emergendo dalle imprevedibili circostanze.
Lo sguardo sul mondo, le piccole cose osservate,
specchio deforme di immagini interiori.
Mostri, fantasmi, desideri.
Non è matematica, il tempo distorto è poesia in movimento verso il nulla.
Eppure nel viaggio la fantasia ci perde in quelle escheriane scale a spirale.
Se chiudi gli occhi il mondo fa da sfondo ai sogni.
Seguivamo un noioso schema iniziale, del quale abbiamo fortunatamente perduto
le tracce.
E le impossibili forme di realtà via via si trasformano in sfumate essenze
del mondo.
Nulla è impossibile.
Prima o poi ce ne renderemo conto, nel mentre di un viaggio non ancora finito e, soprattutto, mai iniziato.
(A. Battantier, Memorie di un bambino, C’era una casa, 2014)
***
MEMORIE
Nel silenzio del tempo sfiorano il cuore eco di voci, lontane memorie.
Luce d'antiche stelle nel velo del nulla, scorre fluida la vita, lontane memorie.
Riflessi d'anime amate nel vento.
C’era una casa sull’albero ed un’altalena lunghissima volava sulle stelle.
Dimmi un po’, sei timido? Non dirmi no, sì che lo so.
Perdute vie trasformate in miraggi di eternità che abbracciano il confine dell'essere.
Nella quiete c'è un respiro eterno, una luce,
che mai ci abbandona.
(A. Battantier, 1995)
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