Vado a vedere i treni passare.
Mi sento più forte perché un tempo ne avevo paura, temevo i binari pur essendone attratta quando sopraggiungevano sferragliando veloci; poi torno ad annaffiare il giardino di papà.
Ho messo acqua alle piante grasse, so che mi aspettano senza morire, non potrebbero morire senza di me.
Guardandole mi accorgo di non poterne fare a meno, c'è un alone di vita al centro di ogni vaso. Io non lo vedo, ma so che c'è.
Così come so che l'acqua è importante per loro, quanto lo è per me.
Mi fanno felice quando le innaffio e sembrano più forti, ma non si abbattono se io non torno in tempo dai miei piccoli viaggi nel nulla romano.
È giusto amare queste piante così forti?
Ma la domanda più appropriata è forse:
Perché amo queste piante così forti?
Ne ho bisogno, ho bisogno della loro sicurezza e caparbietà, del loro sapersi accontentare.
Le piante grasse impediscono a me di morire di sete.
E quando giunge la stanchezza penso che sono una giovane ormai adulta e che ancora esiste il miracolo dell'amore; nonostante le nostre imperfezioni possiamo imparare a starci al nostro fianco.
E mi addormento così.
(Andrea Battantier, 2022. pH Vanessa Porzioli)
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