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IL PARCO DELLE LUMACHE

Il buon signor Millo Peg, affabile padre di tre giovanissimi pargoli, si trovò in una di quelle situazioni che solo la vita quotidiana riesce a riservare con tanto di maliziosa ironia. 

Era una tranquilla serata primaverile quando, con premura, si dedicò all'operazione di liberare un nugolo di lumache dal confinamento dei vasi del loro balcone.

La sua intenzione era nobile, degna di un animo gentile. 

Il cuore del signor Peg pulsava con quello delle sue lente ospiti, desiderose di esplorare territori più vasti e lussureggianti. 

Le raccolse con mano premurosa, facendo attenzione a non ferire quelle delicate creature, e le depositò nella rassicurante confidenza di una bottiglia.

Ma il destino aveva in serbo una sorpresa per la famiglia Peg. 

Mentre la luna ascendeva lentamente nel cielo, le lumache, ignare delle buone intenzioni del loro salvatore umano, decisero di prendere in mano (o meglio, in guscio) il proprio destino. 

Con la complicità del buio notturno, le lumache fecero irruzione nella cucina della famiglia Peg, lasciando dietro di sé una scia vischiosa e argentea, e tante cacchette.

La mattina dopo la madre, con indignazione, scoprì gli invasori notturni della sua intoccabile cucina e, con voce ferma e disapprovante, biasimò il povero signor Peg per la sua buona volontà trasformata in un pasticcio notturno.

Tuttavia, a scanso di equivoci vado a riferirvi che l'atmosfera, inizialmente carica di tensione, si risolse in una risata liberatoria. 

I bambini, con la loro ingenua saggezza, compresero che il disastro notturno era solo l'ennesima avventura nella commedia della vita familiare. 

E allora, con il sorriso sulle labbra e l'odore di lumaca nelle narici, tutti insieme si dedicarono a ripulire la cucina, eliminando con diligenza le tracce di questa notte movimentata.

Le lumache vennero gentilmente rimessile nella loro prigionia temporanea, pronte per una vita di libertà nel "Parco delle Lumache", una piccola riserva naturale ribattezzata con affetto in onore delle loro ospiti a guscio, dove le fronde verdi erano pronte ad accoglierle con generosità. 

Tra una risata, un rimbrotto materno ed un sospiro di sollievo, la famiglia Peg concluse che anche le più strane e impreviste situazioni possono trasformarsi in preziosi ricordi da custodire nel cuore.


(A. Battantier, Memorie di un amore, memorie di un animale, 2024)


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