Pimpa Pollo era una cagna con l’animo di un’artista, e io non lo capii subito. Ci misi del tempo, forse anche troppo, per realizzare che la sua insistenza nel nascondersi non era solo un gioco, ma un vero e proprio scambio d'amore. L’autunno era la sua stagione preferita, il momento in cui diventava un'altra, come se quel manto di foglie dorate la richiamasse a qualcosa di ancestrale, di intimo. Aveva un approccio sublime alla preparazione: non le bastava trovarsi un mucchio di foglie e sprofondarci dentro, no, doveva costruire, pezzo per pezzo, il suo rifugio perfetto. Dopo che le prime foglie iniziavano a cadere, Pimpa usciva nel giardino della campagna e cominciava a spostarle con il muso, con una pazienza che mi sorprendeva ogni volta. Non si stancava mai, trascinava una foglia dopo l’altra, facendosi strada con piccoli colpi di zampa, fino a creare un piccolo monte, una specie di tana dorata. Se mi avvicinavo per vedere come procedeva, mi lanciava uno ...
Uno spazio per storie da raccontare alla Persona che è in noi. Buona pace, Andrea Battantier. Psicologo, Fondatore e Master Trainer MIP (Modello Ideale di Persona), anche Skype. Sceneggiatore (Terapia con la scrittura). RIPRODUZIONE VIETATA ©