Le notti di solitudine anche quando sei con gli amici. È questo il punto. La solitudine non è mai una questione di quante persone ti circondano.
È una questione di quanto l’oscurità si insinua nella tua testa, si impadronisce del tuo cuore.
Hai amici, sei uscito a bere con loro, hai parlato, ma nessuno ha mai notato quella merda nera che ti ronza nella mente. Gli altri non vedono perché anche loro sono persi, forse.
La solitudine è più di un semplice vuoto o una bevuta per riempire una notte. C'è questa costante tensione tra l'amore e l'oscurità, una battaglia tra la volontà di aprirsi all'altro e il peso dell'esistenza che ti butta giù.
E l'amore non sempre ti salva, forse nelle più romantiche illusioni.
È il disperato appiglio per un'anima che vede la propria fine, il proprio abisso interiore.
"Lo sai quanto ti amo?"
Non è solo una dichiarazione di affetto, ma un grido di aiuto.
L'amore diventa un'ancora per evitare il naufragio definitivo nell'oscurità.
Ma non è solo l'amore, è la fratellanza, l'amicizia. Alle volte si condivide tutto, pensieri, notti, eppure uno di loro è lì, sempre a un passo dall'abisso, cercando disperatamente che l'altro lo veda, che lo salvi.
Il "salvarmi da questa oscurità" è forse la più cruda forma di dipendenza, quel bisogno primordiale di non affondare da soli. Di sapere che c’è qualcuno che, pur avendo le sue di ombre, può tenderti una mano.
Eppure, non è solo dipendenza. È la consapevolezza della fragilità umana. L’amicizia, l’amore, tutte le relazioni sono legate da fili sottili.
E ci sarebbe il desiderio, una buona volta, di fermare la propria “prostituzione”, quel costante vendersi a se stessi e agli altri, per vanità, cercando di essere sempre all'altezza delle aspettative o delle convenzioni.
È un'illusione che tutti cerchiamo di mantenere.
Sorridiamo quando dovremmo piangere, ci aggrappiamo ai legami, sperando che ci salvino dall’oscurità dentro di noi.
Sarebbe da spezzare tutto questo, smettere di essere altro rispetto a noi stessi.
Ma anche qui, c'è un dilemma: può davvero l’amicizia, o l’amore, liberarci da quell’oscurità?
Non c'è niente di così assoluto in questo mondo che possa davvero liberarti da quell'ombra. Le persone ci girano intorno. Parlano di fratellanza, di un amore che può salvare, ma alla fine siamo soli.
L'amicizia? Sì, ti regala quei momenti in cui sembra che tu possa sfuggire all'oscurità. Ma è temporaneo.
"Vedo un'oscurità". Torna sempre, quella dannata oscurità.
E non importa quanto ami qualcuno, alla fine sei tu con i tuoi pensieri, con quel lato oscuro che nessuno può davvero toccare.
L’oscurità è parte della condizione umana. Eppure, c’è una sottile speranza. Anche se l'altro non può davvero salvarti (devi fare da te il lavoro sporco, e l'oste della coscienza porta sempre il conto) c’è un desiderio sincero che le relazioni, l’amore, l’amicizia possano almeno mitigare quell’oscurità.
Non si tratta di salvarsi completamente, ma di trovare frammenti di pace lungo il cammino.
"Pace nelle nostre vite", una tregua con l’oscurità, un equilibrio precario. Non è mai permanente. Ma c’è quel barlume di speranza che ti spinge avanti, che ti fa cercare la mano dell’altro, anche sapendo che, forse, non sarà sufficiente.
Sarò troppo ottimista?
Oppure va vista più cinicamente?
Si spera che un giorno si possa “accendere per sempre” quel sorriso.
Ma chi ci crede davvero? È un’illusione che ci costruiamo per non cadere a pezzi.
La verità è che la vita è un circo dove tutti indossano maschere.
Cerchiamo tutti di sopravvivere, di galleggiare sulla nostra oscurità.
Il fatto che lo si ammetta, che lo si metta a nudo, è già qualcosa.
Ma l'idea che l'oscurità possa essere superata, anche in parte, è pura fantasia.
Sarà solo fantasia ma è questa illusione, questa fragile speranza, che ci rende umani.
La possibilità, anche remota, che un legame con l’altro possa, almeno per un momento, dare un senso a questa lotta contro l'oscurità.
L’amore e l’amicizia, per quanto imperfetti, ci danno la forza di continuare, anche quando tutto sembra crollare.
E poi, se qualcuno crede davvero a questa storia di fratellanza e amore come luce nell’oscurità, chi sono io per smontarla?
Alla fine, siamo soli. L’oscurità ce la portiamo dentro, e nessun amico, nessun amante potrà mai salvarci del tutto.
Ma continuare a cercare quel qualcuno, è forse l’unica cosa che ci tiene a galla.
E forse è proprio questo il punto. Non si tratta di salvarsi, ma di cercare qualcuno con cui condividere quell’oscurità, di non affrontarla da soli.
È questo che, alla fine, ci rende meno vulnerabili, anche se non meno fragili.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Memorie di una canzone, Mip Lab, 2024, Miso96. Art by Stephen Stadif)
#memoriediunamore
#stephenstadif
#MIPLab
#johnnycash
***
Beh, sei mio amico, molte volte siamo usciti a bere, molte volte abbiamo condiviso i nostri pensieri, ma c'hai fatto caso al tipo di pensieri che ho avuto? Tu lo sai che ho un amore per tutti quelli che conosco. Ma alle volte mi si oscura la mente, e poi vedo l'oscurità. Lo sai quanto ti amo? È una speranza che in qualche modo tu possa salvarmi da questa oscurità. Spero che un giorno si possa avere pace nelle nostre vite. E fermare la nostra prostituzione. Lo sai quanto ti amo? È una speranza che in qualche modo tu possa salvarmi da questa oscurità (Will Oldham, I See a Darkness, Johnny Cash)