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LA SEPARAZIONE DI MAMMA E PAPA’ (A volte gli adulti si perdono per strada e fanno fatica a ritrovarsi. Ma non era giusto per te)

“Il mio dolore più grande è che papà e mamma non stanno più insieme, non sarà mai più come prima. Io non riesco a fare finta di niente, per me è un dolore troppo grande che papà e mamma non stanno più insieme.”

Ho trovato questo foglietto dentro il libro di storia di mia figlia. Un dolore espresso con tanta schiettezza, pesante per le spalle di una bambina di undici anni. Sta cercando di dare un senso a un mondo che si è frantumato.
Mi chiedo come possa aiutarla. E la risposta, non è nell'aggiustare le cose, alcune cose non si possono aggiustare.
Sarebbe stato peggio vivere in una casa piena di urla e piatti rotti. Questo è il primo seme da piantare nel terreno del suo dolore. La verità è che ho cercato di proteggerla da un altro tipo di dolore: quello silenzioso e corrosivo dell'infelicità quotidiana.
Un giorno l’ho presa da parte, in un momento tranquillo. Le ho detto:
"Ho trovato il tuo foglietto. E ho pianto nel leggerlo, perché è giusto che tu sia triste. È giusto sentire questo dolore. E volevo dirti che hai ragione: non sarà più come prima. È un lutto, e come tutti i lutti, va pianto. Mi dispiace se per tanto tempo hai sentito tensioni, litigi e visto scene che nessuna bambina dovrebbe vedere. Non era colpa tua. A volte gli adulti si perdono per strada e fanno fatica a ritrovarsi. Ma non era giusto per te. Anche se papà e io non stiamo più insieme, e non vivremo più sotto lo stesso tetto, siamo e saremo sempre i tuoi genitori. Niente e nessuno potrà mai cambiare questo. Il nostro amore per te non si è rotto. Si è solo diviso in due case. Avrai sempre un bravo papà e una brava mamma. Sempre”.
Lei mi ha abbracciato, ha pianto, mi ha stretta ancor di più. Poi abbiamo fatto merenda, con crêpe e frullato che le avevo promesso. Abbiamo riconosciuto insieme che c'è stato un "prima" bello. Abbiamo guardato le foto. Ricordato le vacanze. Poi, abbiamo iniziato a parlare di come potrebbe essere il "dopo".
"Ora, nella nostra nuova famiglia, possiamo costruire momenti belli, anche se diversi. Quando vai da papà, avrete le vostre abitudini. Quando sei con me, avremo le nostre. E ci saranno momenti in cui saremo tutti insieme, per te".
Il suo dolore è reale e profondo. Non scomparirà domani. Ma con parole oneste, con la presenza, e con la certezza incrollabile che l'amore di un genitore non muore con una separazione, potrà imparare ad elaborare. Potrà, un giorno, scoprire che si può essere felici anche in una famiglia che ha preso una forma diversa da quella che ci si aspettava.

***
La mia casa aveva un tetto solo, con due pilastri, forti, al sole.
Poi un temporale, un grande tuono, e i pilastri hanno preso due strade diverse.
Adesso ho due case più piccole, con due camerette per me, due cuscini per la testa.
In una c'è la mamma, che mi legge le storie, nell'altro il papà, che costruisce torri.
Non sono più vicini come una volta, ma quando sono triste e guardo in su, vedo che i pilastri sono sempre lì.
Uno qui, uno lì, non si toccano più, ma sorreggono lo stesso il mio cielo ancora blu.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Memorie di un'adolescente, Mip Lab, 10/25. Fla e Mati. Art by Stephen Stadif)

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