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QUESTO LUSSO NON MI APPARTIENE PIÙ, PURTROPPO, VIVRÀ CON ME SOLO NEI RICORDI. SE POTESSI CHIEDERE UNA COSA SOLA, IO CHIEDEREI: POSSO DORMIRE DA TE OGGI?

La paura di restare soli con il buio. È un lusso, sì, quello di sentirsi al sicuro. I ricordi sono foto sbiadite, la vita perde pezzi per strada. Ognuno ha il suo segreto, la sua miseria. La felicità è un lusso che a volte la vita ci concede. E il tuo dolore è la prova della tua capacità di provare amore. Oggi il dolore ci trasforma e lo consumiamo in solitudine. Hai imparato ad aspettare davanti a porte che non si apriranno più. Stai imparando a custodire il silenzio che resta. È lì che troverai la tua forza. Si impara a vivere con la mancanza. Come si impara una lingua straniera. All'inizio non si capisce nulla, è tutto ostile. Poi, parola dopo parola, ferita dopo ferita, si impara. E si scopre che si può vivere anche in questa nuova, aspra lingua della solitudine. C'è una goccia di pioggia su un vetro. Un gatto attraversa la strada. Un libro con la pagina che non hai voltato. È una perdita dolorosissima. E il dolore non si supera. Ora, ascolta solo il silenzio. Guarda quella ferita senza dargli un nome. (A. Battantier, Memorie di un amore, a Vittoria, 10/25)


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CHI TROPPO MOLTO NULLA NIENTE

CHI TROPPO MOLTO NULLA NIENTE. "Che poi è il problema mio. Io voglio tanto troppo e alla fine non ottengo nulla. Forse dovrei accontentarmi, ma non nel senso del rassegnato. Bu, non so. Forse quello che ho mi dovrebbe bastare per darmi la carica per andare avanti senza soffrire per quello che non ho. Insomma me sò incartato. Voglio dire, dovrei usare quello che ho per andare avanti, altrimenti resto sempre a mani vuote, con questo senso di lamentela e di tristezza che mi assale perché non ho le cose, perché non ho raggiunto me stesso. Ma me stesso eccolo, son io, son qua. Ho  problemi con il concetto di fallimento, perché tante volte mi sono trovato ad intraprendere dei percorsi. Per poi finire nei burroni del fancazzismo, nelle selve delle indecisioni perenni. Non mi ero mai chiesto però quanto dipendesse da me, e dalle mie posizioni iniziali, ovvero volere la luna senza neanche essere sceso dal letto. Vuoi qualcosa? Inizia a trovare le ciabatte, inizia a vestirti, in...

SPESSO IL PUNTO DEBOLE DI UNA PERSONA È SEMPLICEMENTE UN'ALTRA PERSONA

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Mi chiamo Andrea Giovanni Battantier, psicologo in un Consultorio

(Dedicato a mio padre e al papà di Antonio Leotti) Me ne sono andato pensando all'errore di lasciare solo mio padre, Antonio Gennaro Battantier, nato a San Casciano dei Bagni, agricoltore, uomo retto e gran lavoratore. Ho cercato per anni la perfezione, seminando errori, che poi ho coltivato, cucinato e mangiato. Mio padre da me si aspettava ben altri raccolti. Mi chiamo Andrea Giovanni Battantier, psicologo in un Consultorio, e sono ossessionato da mio padre, che un bel giorno lascia tutto in campagna e si mette a cercarmi, finendo barbone. E' stata mia la colpa? Io me ne partii per rinascere uomo. Lui per morire da bambino che non fu. Mio padre che non mi parlava, e mi scriveva belle lettere con la sua penna antica. Io leggevo quei pesanti fogli e sì, mi commuovevo, ma mai una volta poi trovai il coraggio di rispondere. Io parlavo bla bla bla, e lui scriveva ccccccccccc. Io un bel giorno lo trovai sulla panca del mio Consultorio, con la barba e quel suo essere ormai sperso e ...