Nel tempo, la frustrazione accumulata in un clima svalutante si trasforma: diventa rabbia trattenuta, oppure aggressività esplosiva.
Oppure -in forma più gelida- si fa distacco, disidentificazione, chiusura affettiva.
Non è solo che il figlio “non ascolta” o “si allontana”: è che ha bisogno di difendersi da un ambiente percepito come emotivamente pericoloso.
Svalutare un figlio non lo educa: lo divide.
Lo fa sentire solo in un mondo dove l’amore dovrebbe essere rifugio, e diventa invece giudizio.
(A. Battantier, Memorie di un bambino, Mip Lab, 10/25)
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