A volte penso che l'amore sia come quei semi che il contadino butta per sbaglio fuori dal campo. Li vede volare via col vento e dice: "Mannaggia, sono sprecati".
Invece no. Quei semi, chissà dove, magari in un posto dove non passa mai nessuno, crescono lo stesso. Fanno un fiore. E quel fiore lo vede solo il cielo.
Noi siamo un po' così. Amiamo qualcuno, gli diamo tutto. E a volte questo amore non torna indietro. Ci sentiamo fessi, come quel contadino. Abbiamo sprecato semi preziosi.
Ma la verità è che niente si spreca. Quel bene che hai dato, anche se non è stato capito, anche se ti ha fatto male, è come una pietra lanciata in uno stagno. Le onde vanno lontano, dove tu non le vedi più. Toccano rive che non conosci.
L'importante è non smettere di lanciare pietre. Di buttare semi.
Perché il mondo ha fame d'amore. E anche se oggi non vedi il frutto, domani qualcuno, chissà dove, raccoglierà un fiore che è nato da una tua carezza persa, da un grazie non detto, da un amore che credevi finito nel nulla.
L’amore è l'unica cosa che possiamo dare via senza averne meno. Anzi: più ne dai, più ne hai. È una matematica sbagliata, ma funziona.
Allora, tanto amore finché ci siete. E anche dopo. Perché il bene fatto non muore continua a camminare per il mondo con le sue gambe.
Forse un giorno, in un posto lontano, qualcuno che non abbiamo mai incontrato si sentirà meno solo per un po' d'amore che abbiamo messo al mondo senza saperlo.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Mip Lab, Laboratorio sull'amore di coppia, 9/24)
#miplab
#memoriediunamore
#memoriediunacanzone