L'Italia si trova al nono posto tra i paesi europei per il numero di immigrati rispetto alla popolazione nazionale (8,3% della sua popolazione costituita da immigrati).
Al primo posto c'è la Spagna (13,9%), poi Irlanda (13,8%), Svezia (12,3%), Germania (11,9%), Regno Unito (10,2%), Olanda (10%), Francia (8,9%), Grecia (8,6%).
Lo riporta il rapporto delle Nazioni Unite sulla popolazione mondiale del 2005, con l'ultimo aggiornamento datato agosto 2023.
Le cifre sono oggettive e indicano una situazione in cui l'Italia si trova tra i primi per il numero di sbarchi ma tra gli ultimi per quanto riguarda l'accoglienza.
Alcuni paesi sono in grado di gestire l'immigrazione in modo più efficace, riducendo gli impatti negativi e sfruttando le opportunità che essa offre. In Germania, ad esempio, dove esiste una più forte volontà politica di integrazione e cittadinanza.
Da noi passano e rapidamente vengono mandati via, alimentando così stereotipi e propaganda xenofoba non supportata da evidenze numeriche.
È importante ricordare che l'immigrazione è una questione globale che richiede un approccio umanitario.
Tutti gli uomini della terra condividono il diritto a cercare una vita migliore per sé e per le loro famiglie, indipendentemente da dove sono nati.
Il numero di immigrati è il riflesso di disuguaglianze globali.
Chi sta bene in luoghi privilegiati del mondo lo è spesso solo per fortuna di nascita.
I movimenti migratori sono spesso causati da ingiustizie storiche, come il colonialismo europeo che ha lasciato cicatrici profonde nelle terre di molti.
Dobbiamo lavorare insieme per affrontare le sfide dell'immigrazione in modo solidale e accogliente.
Gli stereotipi e la xenofobia non risolvono i problemi ma piuttosto li aggravano.
È importante promuovere la comprensione reciproca e cercare soluzioni che offrano opportunità di felicità a tutti, indipendentemente dalla loro origine.
(Italien Néandertalien)