Quel pomeriggio, mentre camminavano lungo la costa, Sarah e Davide sapevano che era, probabilmente, l'ultima occasione per cercare di rimettere insieme i pezzi di una storia ormai sfilacciata.
Insieme per anni, si sentivano estranei capaci di condividere solo litigi e incomprensioni.
Ora il silenzio aveva preso il sopravvento ed il rumore delle onde infrante sulla riva forniva l'unico dialogo.
Sarah lanciò uno sguardo verso l'orizzonte sperando che il mare potesse parlare ancora, le parole taglienti pronunciate poco prima continuavano a echeggiare nelle loro menti. Le parole restano.
Davide, con uno sguardo tormentato, aprì la bocca per dire qualcosa, ma in quel momento un grido infantile li fece trasalire.
Si voltarono entrambi e videro una bambina, non più grande di quattro anni, che piangeva disperatamente sulla spiaggia semi deserta.
Senza pensarci due volte si precipitarono verso di lei. Era sporca di sabbia, le lacrime le rigavano il viso, sembrava terrorizzata.
Sarah le si avvicinò dolcemente, la bambina tendeva le braccine verso di lei. Davide fece un lieve sorriso. La presero per mano, uno per parte, e iniziarono a cercare i suoi genitori lungo la spiaggia.
Dopo qualche minuto videro una coppia seduta ad un tavolo all'aperto di un ristorante con vista sul mare. Ridevano, chiacchieravano animatamente e sembravano essere in uno stato di evidente ebbrezza. Era chiaro che non si erano accorti di aver perso la loro bambina.
La coppia si avvicinò e la bambina, riconoscendo i suoi genitori, corse verso di loro con gioia. I genitori, sorpresi e imbarazzati, si alzarono bruscamente dai loro posti.
"L'abbiamo trovata sulla spiaggia," disse Sarah, cercando di nascondere la tensione nella sua voce.
I genitori, sbigottiti, abbracciarono la bambina, suo padre le diede una specie di buffetto sulla testa, sbiascicando "Monella...ci hai fatto preoccupare!!".
Ma non era mica vero, non era monella e non si erano preoccuti.
La piccola, per un attimo, guardò con un sorriso Sarah e Davide e li salutò con la mano, poi, tornò al tavolo dai suoi genitori.
Sarah e Davide se ne tornarono verso il mare, nella convinzione segreta che, per un breve istante, si erano sentiti uniti in qualcosa.
Il sole si spense lentamente, il cielo si tinse di sfumature rosse e arancioni, creando un'atmosfera surreale sulla spiaggia.
Si trovavano lì, lungo la riva, con il suono delle onde che si infrangevano delicatamente contro la sabbia.
Mentre il sole scompariva all'orizzonte, sembrava che il peso dei loro problemi si sciogliesse, che la tensione si dissolvesse gradualmente, come se il crepuscolo stesse assorbendo almeno qualche conflitto.
Le luci dei lampioni cominciarono a brillare lontano, creando un confine tra il mondo reale e quel momento di pace sulla spiaggia. Un momento rubato al tempo, mentre il buio della notte si addensava intorno a loro.
(A. Battantier, Memorie di un amore, 2023)
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