UNA FAMIGLIA DISFUNZIONALE? NON È MICA LA FINE DEL MONDO, L'IMPORTANTE È ANDARSENE (Ecco perché disegno sempre unicorni)
Oggi è stata una giornata nera ma, come dico sempre, non è mica la fine del mondo, anche se ci siamo andati vicino.
Ultimamente, i tempi sono cambiati, ultimamente la mia famiglia fa una specie di gara a chi se ne va più per conto proprio affossando gli altri.
Stasera preparo lo zaino e i vestiti, prepararo una nuova giornata, sperando che domani vada meglio, o, beh, magari dopodomani.
Ricordo ancora quando correvo veloce per salutare papà, anche se lui già non mi vedeva perché doveva partire.
Mamma era ed è rimasta sempre seria e malinconica.
Ho imparato che tanto dolore ti porta a perdere l'innocenza ma tra doloranti ci capiamo subito.
Emma l'ho conosciuta sull'autobus per andare a Roma.
Anche lei era come me, già grande ma con una voglia segreta di tornare bambina. Il mio psicologo dice che la mia è una famiglia disfunzionale, in pratica nessuno si prende cura di se stesso e degli altri. Viviamo di conflitti continui (anche senza papà ), mamma gridava sempre a papà, papà l'ha picchiata più volte quando beveva e droghette varie, nonna ha sempre umiliato mamma che a sua volta ha sempre umiliato me e mia sorella. In aggiunta mamma ultimamente mi minaccia di chiudermi a casa o in qualche istituto perché voglio andare via (Paris, J'arrive!!!).
Ecco perché sono un po' depressa, ecco perché scrivo, ecco perché amo ancora disegnare unicorni a 16 anni (anche se mi escono sempre tristi).
Vivo in un ambiente chiuso, mia madre è depressa (altro che io) e mia nonna è a dir poco apprensiva.
Casa mia non è un luogo coerente per la serenità ed è proprio per questo che, a 18 anni, prendo un biglietto solo andata per Parigi.
A scuola vado benino ma, nelle tre lingue straniere, ho 8 e mezzo e voglio arrivare a 9 in pagella.
Non ho mai vissuto come desidero, cioè libera dalle costrizioni.
Mia madre e mia nonna sono quasi una caricatura. Mio padre se ne andò e fu una sparizione improvvisa. Ma, sinceramente, mio padre non mi manca.
Era uno stronzo egoista e narcisista.
Quando faceva il simpatico, sembrava verosimile (all'esterno) ma era talmente improbabile da farti ridere quando cercava di impietosirti.
Mio padre era patetico ed io mi salvo per l'ironia e il distacco dalla realtà, la mia salvezza.
Cerco di immedesimarmi negli altri, di capirli.
Sono convinta che in molti abbiamo subìto dei traumi, magari proprio quando siamo nati.
A prima vista appaio sempre come una perdente, ma datemi tempo.
In realtà, sono caparbia, ambiziosa e penso di avere una certa purezza d'animo (così dice Mara, la mia ragazza).
La crescita personale dura una vita e a me sembrano solo stronzate quando sento le mie amiche che pensano di essere già grandi e arrivate.
(A. Battantier, Memorie di un'adolescente, Vicky ,16 anni, 2023. Art by Stephen Stadif)
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