A 16 anni mi ritrovo ad affrontare il mondo con una visione apparentemente senza speranza. Almeno così dice mio padre, rimproverando il mio pacifismo ma io me ne frego perché sono caparbia (come dice mia nonna).
So bene che il problema è restare vivi e, purtroppo, molti palestinesi non diventano più forti perché muoiono prima (e ovunque esistano popoli più indifesi).
Le guerre sono sempre atroci, una rappresentazione del lato più oscuro dell'umanità.
Io non vorrei diventare forte solo perché non muoio.
Io non vorrei crescere solo per sopravvivenza, io vorrei cadere qualche volta, ma non per le mine o per qualche fucilata tirata dai cecchini.
Io voglio fortificarmi costruendo la pace.
Io credo che uniti saremo capaci di cambiare il concetto che la guerra sia l'unica via per la pace.
Mio padre può prendermi in giro dicendo che è sempre stato così e che la guerra fa parte della vita ma occorre continuare a credere che la guerra fa schifo.
La pace si può trovare con l'amore. Siamo giovani, idealisti, un po' ingenui, ma è proprio questa determinazione a credere in un mondo diverso che ci rende forti.
Crediamo nell'unità, nell'amore e nella costruzione di un futuro migliore.
(A. Battantier, Memorie di un'adolescente, 2023, Luce, 16 anni)
#memoriediunadolescente
#memoriediunamore
#MIPLab