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Visualizzazione dei post da febbraio, 2025

IL LUTTO È UN FIUME CHE SCORRE DENTRO NOI

La morte di una persona cara è un terremoto che scuote le fondamenta del nostro essere.  Non importa quanto ci prepariamo, quanto ci diciamo che è inevitabile, che fa parte della vita.  Quando arriva, ci lascia nudi, fragili, smarriti.  In quel vuoto dolore che tutto inghiotte, c’è qualcosa che ci ricorda chi siamo e cosa significa amare. Tentiamo di rassicurarci che la persona perduta non è veramente scomparsa, e l’amore donatoci continua a vivere in noi, come si dice ai bimbi: una stella che brilla nel cielo notturno, anche quando non la vediamo. Ma il dolore è sporco, viscerale, non c’è modo di pulirlo o addomesticarlo.  Va vissuto, gridato, pianto fino in fondo, a bruciare la gola, a sorreggerti vivo. La mente è capace di trasformare un’assenza in una presenza costante, quasi ossessiva; cosa non si farebbe per non soccombere all'idea della morte, mostro che si nasconde nell’ombra, per ricordarci quanto sia preziosa la luce. La vita e la morte -maledizione, è dolo...

IL DOLORE DI NON ESSERE CAPITI

A volte, il cuore si riempie di una tristezza così grande che sembra non esserci più spazio per nient’altro.  Ti senti solo in mezzo a un deserto immenso, dove nessuno può sentire la tua voce.  Vorresti gridare, ma le parole si perdono nel vento. Vorresti che qualcuno ti capisse, che qualcuno ti tendesse la mano, ma invece rimani lì, in silenzio, con il peso della solitudine che ti schiaccia. Capita, a volte, di fare del male a se stessi. Non perché lo si voglia davvero, ma perché il dolore dentro è così forte che non si sa più come farlo uscire.  E così, ci si lascia andare, come una foglia che cade dall’albero e viene portata via dal vento.  Si inizia a credere di non poter più cambiare, di essere destinati a soffrire per sempre.  Ma non è vero. Anche se ti senti perso, anche se pensi di non valere nulla, devi ricordarti che sei ancora giovane e che il domani può portare una luce nuova. Il problema è che, quando nessuno ti capisce, inizi a credere di essere sb...

HALLELUJAH: GIACERE BIBLICAMENTE (alla lettera, W Leonard Cohen!!!)

Leonard Cohen, il poeta maledetto che ha preso il sacro e lo ha infilato nel letto, tra lenzuola sudicie e gemiti soffocati.  "Hallelujah", dicono gli esperti musicofili, è una canzone religiosa.  Ma certo, come no. Quella parola, "Hallelujah", ripetuta come un mantra, non è un inno a Dio, è l’urlo strozzato di chi ha appena toccato il cielo con un dito, e sto parlando di ben altro paradiso.  È il suono che esce dalla gola quando il corpo trema e l’anima, se esiste, si dissolve in un istante di puro, egoistico piacere.   Cohen, quel vecchio furbacchione, ha preso la Bibbia e l’ha trasformata in un manuale di posizioni kamasutriche. Davide e Betsabea? Una scusa per parlare di voyeurismo e desiderio.  Sansone e Dalila?  Una metafora per l’orgasmo che ti lascia cieco.  E quella storia di "giacere biblicamente"? Non è mica un invito alla castità, è un invito a scopare come se il mondo stesse per finire e non ci fosse domani ma solo oooooooggi! Perché,...

LA VECCHIAIA

La vecchiaia è un deserto vasto e silenzioso. Un giorno scopri che il tempo ti ha scavato dentro dune di memoria, e il vento porta via i dettagli più cari e ti ritrovi a contare le pillole e a fissare il soffitto.   La carne si fa estranea, guardi le tue mani, il tremore, la pelle che si arrende, e capisci che l’umiliazione è l’ultimo atto della commedia.   La cosa più spaventosa è che tutto continua. Il sole sorge, la gente ride nei bar, i bambini crescono e gridano nei parchi, e tu sei ancora lì, come un fantasma nel tuo corpo, sentendo che il tuo posto si assottiglia.   In certe sere, ti lascia scrutare nel tempo come fosse un fiume che scorre al contrario, solo il cuore resta lo stesso.  E quando la notte cala, e sei solo con i tuoi versi e il vento che sfiora le finestre, sai che c’è ancora un focherello che arde, anche se fioco, anche se fragile.   La memoria tradisce. Ricordi un’infanzia diversa, un amore più intenso, un dolore più ver...

E ALLORA, DIMMI CHE NON VUOI MORIRE SENZA AVER VISSUTO (senza aver lasciato tracce di me negli occhi tuoi)

Ma l'anima resta e ci si incontra altrove, un'onda si propaga oltre il tempo.  Noi, lo spazio tra le parole, il silenzio tra i respiri, l'amore non si estingue, cambia forma ma resta, nei margini di un libro mai finito, in quel sorriso rubato al sonno, nell'ombra che si allunga sui muri nelle sere sulle panchine insieme. Il nulla è una porta socchiusa. Anche se non ci fosse altro, l'amore ha già avuto luogo.  Il senso della vita non è oltre: è qui, ora.  E se non bastasse?  Basta, se hai guardato davvero, se hai amato fino al limite estremo della pelle.  Non c'è bisogno di un altrove se siamo stati pienamente presenti. Credo a ciò che vibra tra noi credo al tempo che si piega come la luce sull'acqua.  Credo che non sia importante rispondere, ma sentire. E allora, dimmi che non vuoi morire senza aver vissuto.  Senza aver lasciato tracce di me negli occhi tuoi, e di te negli occhi miei.    E allora, dimmi che non vuoi morire senza aver sentito ...

SETTE MINUTI (o giù di lì)

"Tu sei i miei sette minuti."   "Sette minuti?"   "Si dice che dopo la morte, il cervello viva ancora per sette minuti, sussurrando nell'ombra i ricordi più belli della tua vita, come un ultimo sogno prima del nulla."   "E allora, diamoci da fare."   "Ci basteranno? Ecco perché credo all’anima, prima, durante, dopo."   "Comunque siamo ancora in tempo, dobbiamo dedicare la vita a costruire i migliori ricordi."   "Sei mai stato in un ricordo mentre lo costruivi?"   "Ogni volta che ti guardo. È come stare dentro il fotogramma di un film che so già di rimpiangere."   "E quando siamo lontani?"   "Ti immagino accanto a me. Ci sei sempre."   "Ci incontreremo ancora nella prossima vita?"   "Certo. Ma cambierei solo una cosa."   "Cosa?"   "Ti troverei prima."   "Ti ho aspettato, lo sai? Come una pianta attende la pioggia, con radici affondate nella...

LA MEMORIA E IL RANCORE (Dimentichiamo ciò che non ci serve, che non ci è utile, ciò che non ci definisce)

Il ricordo delle offese è più tenace di quello dei benefici, dice Seneca. Come un chiodo piantato nel legno dell’anima, l’ingiuria resta, mentre il dono si dissolve come sabbia tra le dita.  E la gratitudine? Perché siamo fatti così, perché la ferita brucia più a lungo del balsamo?   Perché l’orgoglio si nutre di dolore e l’amore si nutre di oblio.   Perché dimentichiamo secondo apparentemente dissonanti criteri? Come se la memoria fosse un tessuto lacerato, dove certi fili si perdono e altri restano intrecciati.   Non dimentichiamo tutto.  Se così fosse, non avremmo storia e non avremmo rimpianti. Dimentichiamo ciò che non ci serve, che non ci è utile, ciò che non ci definisce.   Eppure, si dice che la gratitudine sia un sentimento raro...o scomodo.  Accettare un dono significa riconoscere un debito, e pochi amano essere debitori.   E allora perché il rancore resta?   Perché è un veleno che ci tiene in vita....

IPOCRISIA

Ipocrisia, morir d'amore e dire: "Non è niente". Ora che fra noi due non c'è più niente, ora che il nostro ieri altro non è che un foglio ingiallito dal tempo. Desiderarti e far l'indifferente, questo sorriso che nasconde il pianto, altro non è che maschera dipinta, vorrei gridarlo che io sto fingendo e che di gelosia io sto morendo. Con aria indifferente, quando nel cuore vivo un sentimento, mi fai impazzire sai, io voglio te, io amo più te che la vita. (Eduardo Alfieri, Giuseppe Giordano. "Ipocrisia" è una canzone interpretata da Angela Luce, pubblicata nel 1975. Il brano è stato presentato al Festival di Sanremo dello stesso anno. Art by Stephen Stadif) #memoriediunacanzone #memoriediunamore #stephenstadif

IL SILENZIO (lo capisci quando sei costretto ad ascoltarlo)

Il silenzio è un'ombra che mi accompagna quando mi perdo tra le nuvole. Il silenzio è una ferita, è una promessa, lo capisci solo quando sei costretto ad ascoltarlo. Nello spazio vuoto tra le parole si nasconde una verità. Prima credevo che la verità fosse nel caos e che il silenzio fosse un modo per omettere, mentire senza essere scoperti. Senza il silenzio, non ci sarebbe lo spazio per guardare le nuvole, anche il respiro ha bisogno di una pausa tra un battito e l'altro. Prima pensavo che il silenzio fosse il rifugio di chi ha paura. Lo penso ancora. Il silenzio è anche attesa. È la pazienza del contadino prima del raccolto. È la pagina bianca prima della poesia. Il silenzio è la morte che si insinua in anticipo nella vita. Il preludio di un’assenza definitiva. O il contrario. Il silenzio è l'unico modo per sentire la vita senza interferenze. Oggi per me il silenzio è il luogo in cui smettiamo di fuggire. (A. Battantier, Mip Lab, 2/25) #memoriediunamore #mipla...

UOMINI, DONNE, L’ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI

Sembra che uomini e donne esprimano le emozioni in modo diverso, ma è solo il risultato di un’educazione sentimentale assai squilibrata.   Le donne, ad esempio, sono socializzate alla paura fin da bambine: imparano a captare segnali di pericolo, a evitare situazioni ambigue, a convivere con l’ansia di non sbagliare strada, tono, compagnia.  Non perché siano più paurose, ma perché hanno il permesso –anzi, il dovere– di riconoscerla.  E poi, diciamocelo, il coraggio non è forse proprio la capacità di affrontare la paura?   Gli uomini, al contrario, vengono addestrati alla grande rimozione emotiva.  Lacrime?  Roba da femminucce.  Paura?  Non pervenuta. Vulnerabilità?  Un difetto da correggere.  Devono essere forti, controllati, razionali.  Da piccoli, un ginocchio sbucciato è una ferita di guerra, da grandi la fragilità un peccato capitale.  Peccato che la paura, il dolore e l’abbandono esistano comunque, e che fingere d...

SEI CATTIVO? CHI...IO!?

"Ci si può fidare delle persone cattive, non cambiano mai." (William Faulkner)   E allora dove diavolo sono? Perché quando le persone rispondono ad un questionario di personalità, il 93% delle persone si è detta buona e il 79% di non sentirsi "per niente rappresentata dalla frase". Una processione di anime candide, di brave persone, tutte pronte a dare una mano, a restituire il resto esatto, a salvare gattini dall'autostrada. Peccato che il mondo sia un cesso e qualcuno debba aver tirato lo sciacquone.   C’è qualcosa che non torna.  Forse i cattivi si camuffano bene, o forse i buoni hanno la memoria corta.  O magari la verità è che siamo tutti una fottuta menzogna: santi nella teoria, bastardi nella pratica.  Il problema non è riconoscere i cattivi, è riconoscere la fregatura: che siamo tutti convinti di essere dalla parte giusta. (A. Battantier, Memorie di un amore, Mip Lab, 2/25. Art by Lena Zagidullina) #memoriediunamore  #italienneandertalien...

LA PAURA, IL CORAGGIO

La paura è necessaria, senza di essa non sapremmo riconoscere il pericolo.   Ma il problema è quando si trasforma in un tiranno che ci sbarra la strada.   È un’ombra che ci segue, a volte si allunga, altre si accorcia, ma non scompare mai.   Perché è parte della vita, come il vento che scuote gli alberi e il mare che inghiotte le barche.   Eppure, c’è chi vive solo per sfuggirla, chi misura i passi per non farla risvegliare.   Ma non è nel controllo che si trova la libertà.  È nel lasciarsi attraversare senza smarrirsi.   Il coraggio non è muscoli tesi né denti serrati.  È sapersi fragili e avanzare comunque.   O meglio, è non avanzare per forza, ma restare lì, fermi, e sentire il battito del proprio cuore senza voltare la testa.   È imparare a guardare negli occhi la paura e scoprire che, spesso, non è poi così feroce.   Sì, perché molte paure nascono nella mente, crescono nel dubbio e s...

LA PAURA TI SPINGE A COSTRUIRE GABBIE (Diario di un ex alcolista)

"La paura ti spinge a costruire gabbie. Guardati, e smetti di temere ciò che vedi"  (Lao Bu-Shem) *** La paura per me era il barista che versava veleno nel mio bicchiere. Il barista ero io, mi ubriacavo di paure in un carcere lo costruito da me, mattone dopo mattone, ogni volta fingevo di non riconoscermi nello specchio.   È una gabbia viva, che si nutre delle trepidazioni. Apri gli occhi: il mostro sei tu. Ho impiegato 21 anni per capirlo. Sopravvivere per me iniziò quando presi a guardare il buio senza tremare, ascoltando il silenzio. Passai del tempo in una clinica, la gabbia divenne una stanza vuota.   All'inizio più scavi per uscire, più la fossa si allarga. Mi sono fermato. La libertà è un atto di resa.   Io non ci credevo a queste cose dell'anima, ma poi ho capito che l’anima fabbrica prigioni per costringerti a incontrare i fantasmi. Solo loro possono aprirti la porta. Lo so, quando ne parlo mi prendono per matto. Da un po' di tempo ho capito c...

LA SCATOLA DEI GIOCATTOLI (rimettendo a posto)

Apri la scatola,   vedi i giocattoli.   Sono lì, semplicemente,   senza chiedere nulla.   Poi li guardi, e il trenino rosso diventa il mondo,   un respiro, un battito di cuore.   Vedere è come l'amore che accade, senza sforzo,  come il sole che sorge e bacia la terra.   Guardare è come la vita che si svela, un atto di presenza nel silenzio, nella luce.   Nella scatola brillano domande:  Vedere senza cercare? Guardare senza trattenere?  Amore e vita, un unico gioco?    Un trenino rosso corre verso l'infinito, mentre tu, figlio mio semplice e puro, lo osservi e sorridi. (A. Battantier, Memorie di un bambino, Memorie di un amore, 2022, Dedicato a Gian Maria. ph Stephen Stadif) #memoriediunbambino  #memoriediunamore  #stephenstadif  #MIPLab 

CHE BELLO ESSERE CAPITI (L'EMPATIA)

Una mia paziente in fase nera mi diceva: "la gente finge di capirti per portarti a letto o spillarti soldi. Ti ascoltano giusto il tempo di trovare il loro tornaconto. Il resto è silenzio o chiacchiere da bar."   Forse. Ma è brutto non essere capiti.  E nei momenti peggiori, quando pensi che nessuno ti capisca, ti senti una merda incompresa schiacciata sul marciapiedi.  Bambini che nessuno ha ascoltato, madri con grida ingoiate, uomini ridotti a larve incapaci ormai pure di sussurrare un lamento. Quando non ti capiscono ti trasformano in un'ombra, un nome cancellato, una poesia accartocciata e bruciata nel camino.   Essere compresi è un lusso.  E le parole, quando vengono accolte nel cuore di un altro, diventano sangue rigenerante.   Quando accade, quando qualcuno ti guarda negli occhi e capisci che ha capito, allora il mondo cambia.  Perché in quell’istante smetti di essere un concetto, una maschera, un ruolo.  Diventi anima.  E l’...

LA PAURA

La paura ti segue a distanza, annusa la tua scia, ti aspetta dietro l’angolo con i denti scoperti.    Sa essere subdola: ti cresce dentro come un’ombra che si allunga, lenta, inesorabile.  A un certo punto, non sai più se sei tu che la temi o se è lei che ti abita. La paura è il fiato caldo sulla nuca quando pensi di essere solo.  È il piede che sfiora qualcosa nel buio e non vuoi sapere cosa.  È l’occhio che si apre nella serratura.  Ma non è solo questo.  È anche l’attesa.  È lo squillo che non arriva.  È il coltello che non cade.  È la promessa non mantenuta di una disgrazia che non ha fretta. E se fosse la mano che stringe la tua nel sonno, l’ultimo sguardo prima di un addio?  Una carezza che resta sospesa a metà?  La paura ha il volto di chi amiamo.  E di chi ci ha amato. La paura è una stanza chiusa, senza finestre né porte.  Il mondo fuori è vasto, ma tu resti lì, fermo, a contare i battiti del cuore.  Ti ...

I RAGAZZI CHE SI AMANO

I ragazzi che si amano si baciano in piedi contro le porte della notte. Li indicano i passanti con il dito ma i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno. Ed è la loro ombra soltanto a tremare nella notte, provocando la rabbia di quella gente, rabbia, disprezzo, risatine ed invidia. Ma i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno, sono altrove, assai più lontano della notte, assai più in alto del giorno, nell'abbagliante splendore del loro primo amore. (Jacques Prévert, Libera traduzione di A. Battantier, 1998) *** I ragazzi che si amano lo sanno, lo sanno nelle ossa, lo sanno nella saliva che si mescola, nelle mani che tremano e si cercano.  E sanno anche che il mondo li guarda, li invidia, li giudica. Ma chi se ne frega del mondo?   Il primo amore è una trappola, una stanza chiusa a chiave da dentro, dove credi di essere al sicuro, e invece qualcosa grida nelle ombre.  L’amore è anche paura, terrore di perdere, di cadere nel nulla quando l’altro non c’è più....

AMOR SARAI A CHI TI CAPIRÀ

A more, quella roba che ti prende a pugni nello stomaco e ti lascia sanguinante sul marciapiede della vita. Capire? E chi ci capisce con l'amore? Epperò, è lì che ti aggrappi, come un ubriaco a un lampione, sperando che qualcuno ti veda, ti riconosca, ti salvi da te stesso. Ma è proprio lì, nella mancanza di comprensione, che l’amore si fa carne. Nelle incomprensioni, nei silenzi che urlano, nei gesti maldestri.  Capire non è necessario. Alle volte è addirittura dannoso.  L’amore è un groviglio di corpi e parole non dette, un caos che ci tiene vivi, anche quando vorremmo fuggire. L’amore, creatura mitologica che si nasconde nell’ombra, pronta a saltarti addosso quando meno te l’aspetti.  Forse è solo un’illusione, una luce che accendiamo per non vedere cosa c’è nel buio.  L’amore è un fantasma che cammina tra i vivi. È il profumo dei fiori che non ci sono più, il ricordo di un bacio perduto. Forse è solo un modo per dire che qualcuno ti ha visto, anche se per un atti...

VENTO NEI RAMI

Ci sono sguardi pieni di silenzio che non sai descrivere con le parole. C’è quella rabbia di vederti cambiare e la fatica di doverlo accettare. Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria che non so dimenticare." (Quando sarai piccola, Simone Cristicchi) *** Ti ricordi di me? Il mondo si fa nebbia e divora tutto. Allora resta solo il suono del vento. Ti portavo il caffè la mattina. Lo prendevi amaro. Le abitudini si sgretolano, come quel libro lasciato sotto la pioggia che trovammo alla panchina del mare. I libri si leggono anche quando le parole sbiadiscono. Io le leggo per te. Parole avute tra le mani, un tempo. Erano pietre, erano fiori. Ora sono polvere nel vento. Siamo qui, e altrove, sparsi tra i giorni. Non si può fermare il tempo. A meno che, il tempo non esista. Solo questa stanza, questa luce che sfuma. Mi riconosci? Ti sento. Ti amo. L’amore è l’ultima cosa che resta. L’amore è la prima cosa che si perde. L’amore è vento tra i rami. E allora perché fa così ma...

PESCE ROSSO ROMANO

Che vita aò, nemmanco me giro. Ah…potessi cambià l'acqua coll'aria! Ce lo só, sarebbe scambjà  la vita co la morte. Ma nel mentre capirei quello che ce stà là oltre. I bimbi de casa me fanno le facce e me pijano in giro. Che vita aò, me pijano in giro e io nemmanco me giro! (Memorie di un animale, Memorie di un amore, A. Battantier, 1990) #memoriediunanimale #memoriediunbambino #memoriediunamore

L'ERRORE

È stato un errore.   Il primo.   E il secondo, peggio del primo.   E il terzo, ebbene, a quel punto il danno era fatto.   Eppure siamo ancora qui, nonostante tutto.   Il primo sguardo, sì, errore.   Il primo bacio. Errore.   Il primo addio. Errore anche quello.   E il primo ritorno? Più errore di tutti.   Una ferita che si riapre sempre nello stesso punto.   Però si legava. Come un nodo troppo stretto. Ma non ci siamo mai fermati, sbagliando ancora e ancora. Eppure, errore dopo errore, eccoci qui, un libro scritto a caso che nessuno corregge, una strada sbagliata che porta comunque da qualche parte, due sonnambuli che si svegliano sempre nello stesso letto.   E allora?  Allora niente. Allora tutto. Allora restiamo.  Che vuoi che ti dica?L'amore, mica è tutto razionalità. E allora?  E allora continuiamo a sbagliare, continuiamo a non sapere perché ci siamo l'uno pe...

IO TIFO PER IL TORO (La libertà è non stare in quel gioco)

Io, fin da piccolo, ho sempre fatto il tifo per il toro. Tifavo per il toro perché lo vedevo solo, con gli occhi spalancati dalla paura, con la carne bucata dagli arpioni, sudato, tradito.  Tifavo per lui perché non c’era nessuno a dirgli che andava tutto bene, che sarebbe finita presto, che il dolore era solo una parentesi e non l’intera pagina della sua vita.  Tifavo per lui perché sapevo che lui non capiva.  E non capire il motivo per cui stai morendo è una tragedia come tutti gli animali che vanno a morire ammazzati al macello.  Poi una volta ho visto una vignetta di Mordillo.  Un toro che carica, un torero che gioca a fare Dio con il rosso e con la lama.  Ma qualcosa andava storto.  Il toro avanzava, il torero avanzava, il toro abbassava la testa e il torero alzava la spada.  Un istante, uno solo, e poi la scena finale: una lapide con sopra il nome del torero. Il toro aveva vinto.   La libertà non è una questione di vincere o perder...

I DEMONI E L'AMORE

La vita è un treno in corsa senza freni, non rallenta per nessuno.  E allora perché perdo tempo a mettere in ordine le mie ossessioni?  Dovrei baciare più intensamente, più a lungo, scorticarmi la pelle con la vita. Perché la paura è un veleno sottile.  Ti sussurra che c’è sempre un domani.  Ma domani non è una promessa, è una trappola.  E intanto la carne si consuma.  Le parole d’amore non dette marciscono dentro come frutti dimenticati sotto il sole.   Avete mai contato i giorni?  No, perché i giorni non si contano.  Si dissolvono.  E noi con loro.  Eppure c'è chi vive come se fosse eterno, rimanda si tiene stretta la rabbia, si nega il bacio.  L’amore ha una scadenza. Ci affanniamo a misurare il tempo e il tempo ci sgretola come sabbia tra le mani.  Ogni giorno è un fiammifero che si spegne prima ancora di illuminare la stanza.  Non c’è altro che questo.  Il battito adesso.  Il fiato sul collo di chi...

PRINCIPIANTI ASSOLUTI

Sei mai stato un assoluto principiante?  Io una volta.  A diciassette anni.  Pensavo che l'amore fosse una faccenda di mani e di bocche.  Poi ho scoperto che era questione di attese.  Adesso ho smesso di aspettare.   Il semaforo era rosso.  Lei girava la sigaretta tra le dita. Un gioco d'abilità o d'incertezza.  Si smette, come l’infanzia.  Finisce senza che tu te ne accorga.  Poi, un giorno, la riconosci nei gesti degli altri.   Il verde scattò e si mossero senza fretta.  Arrivarono al parco, si sedettero su una panchina, il legno umido, l’aria di primavera alle porte. Oggi ho visto un uomo litigare con un piccione.  Ha vinto il piccione.  Gli ha rubato l’ultima briciola.   Lei rise.  Ti ricordi quando volevamo diventare famosi?  Non ne avevamo bisogno. Eravamo già immortali.  Poi sono arrivate le bollette.   Un cane passò correndo, rincorrendo il vento o un’idea di gioco ...

COS'È PER TE L'AMORE (l'amore a 13 anni)

L’amore è una cosa fragile, preziosa, che si può distruggere senza che nemmeno te ne accorgi.  Ma quando te ne accorgi ecco arrivare come una morte.  Un po’ come la vita, ti guardi un attimo intorno e puf, te l’hanno già portata via. Io ho le foto di papà e i video, ma che ci faccio?  Non potrò mai più essere ottimista, io sono realista e c'è differenza. Io avrò sempre il terrore di perdere quello che ti rende felice.  Ho il bisogno disperato di trattenerlo, ma  tanto lo so che niente dura.  Ho litigato con Max perché lui fa lo splendido perché fa il primo liceo e dice che bisogno hai di trattenerlo? Se ti ha reso felice, è già bastato. Belle parole, vaffanculo Max, ma non le puoi dire a una che si sveglia e scopre che chi amava se n’è andato per sempre. È così che funziona.  Le cose finiscono.  Per questo valgono quando ci sono e non ti devi perdere nemmeno un minuto di vita vera con chi ami. Ma forse è tutta una menzogna.  L’illusione che e...