Una mia paziente in fase nera mi diceva: "la gente finge di capirti per portarti a letto o spillarti soldi. Ti ascoltano giusto il tempo di trovare il loro tornaconto. Il resto è silenzio o chiacchiere da bar."
Forse. Ma è brutto non essere capiti.
E nei momenti peggiori, quando pensi che nessuno ti capisca, ti senti una merda incompresa schiacciata sul marciapiedi.
Bambini che nessuno ha ascoltato, madri con grida ingoiate, uomini ridotti a larve incapaci ormai pure di sussurrare un lamento.
Quando non ti capiscono ti trasformano in un'ombra, un nome cancellato, una poesia accartocciata e bruciata nel camino.
Essere compresi è un lusso.
E le parole, quando vengono accolte nel cuore di un altro, diventano sangue rigenerante.
Quando accade, quando qualcuno ti guarda negli occhi e capisci che ha capito, allora il mondo cambia.
Perché in quell’istante smetti di essere un concetto, una maschera, un ruolo.
Diventi anima.
E l’anima, quando viene riconosciuta, si espande.
Io lo so che il prossimo passo sarà quello di smettere di cercare di essere capito, non temere più l’incomprensione, per provare l'ebbrezza della libertà d'essere.
Ma adesso è così, c'è ancora tempo per cercare di capire e sperare di essere capiti.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Mip Lab, 2/25)
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