Leonard Cohen, il poeta maledetto che ha preso il sacro e lo ha infilato nel letto, tra lenzuola sudicie e gemiti soffocati.
"Hallelujah", dicono gli esperti musicofili, è una canzone religiosa.
Ma certo, come no.
Quella parola, "Hallelujah", ripetuta come un mantra, non è un inno a Dio, è l’urlo strozzato di chi ha appena toccato il cielo con un dito, e sto parlando di ben altro paradiso.
È il suono che esce dalla gola quando il corpo trema e l’anima, se esiste, si dissolve in un istante di puro, egoistico piacere.
Cohen, quel vecchio furbacchione, ha preso la Bibbia e l’ha trasformata in un manuale di posizioni kamasutriche.
Davide e Betsabea? Una scusa per parlare di voyeurismo e desiderio.
Sansone e Dalila?
Una metafora per l’orgasmo che ti lascia cieco.
E quella storia di "giacere biblicamente"? Non è mica un invito alla castità, è un invito a scopare come se il mondo stesse per finire e non ci fosse domani ma solo oooooooggi!
Perché, diciamocelo, se c’è un Dio, ha un senso dell’umorismo perverso: ci ha dato il piacere solo per farci sentire in colpa dopo.
E poi, il colmo dell’ironia: questa canzone, che è un inno al sesso, viene cantata nelle chiese.
Gente che alza le mani al cielo, chiude gli occhi e canta "Hallelujah" pensando alla salvezza dell’anima, mentre Cohen ride dalla tomba.
Perché lui sapeva che la salvezza è anche nell’abbandono, nel momento in cui il corpo prende il sopravvento e la mente si spegne.
L’unico paradiso è qui, con chi vuoi tu, quando tutto il resto non conta più.
E allora, "Hallelujah", sì, ma non per Dio.
Per il piacere.
Per il caos.
Per la vita che ci frega tutti, ma ogni tanto ci regala un attimo di gloria.
Amen.
O meglio, Hallelujah.
(A. Battantier, Memorie di una canzone, Memorie di un amore, Mip Lab, 2/25. Leonard Cohen/Noam Peled)
***
Ho sentito che s'erano messi d'accordo in gran segreto.
David se l'è suonata ed piaciuto tanto piacere al Signore.
Ma non si tratta di musica, mi sa.
Ma va bene così, la quarta, la quinta, ci cade per un attimo in minore, poi ecco la risalita maggiore, Il re è sconcertato e grida:
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Beh, la fede tua era forte epperò, si capisce, mistero della fede, avevi bisogno di prove
L'hai vista fare il bagno sul tetto, la sua bellezza e la luce della luna ti hanno stravolto.
Ti ha legato a una sedia della cucina, ha rotto il tuo trono e ti ha tagliato i capelli e dalle tue labbra ha fatto esplodere Alleluia!!
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Amore, sono già stato qui, ho visto questa stanza, ho camminato su questo piano.
Vivevo da solo prima di conoscerti.
E non è mica un grido quello che senti di notte.
Non è qualcuno che ha visto la luce.
È un raffreddore ed è un alleluia spezzato:
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Beh, c'è stato un tempo in cui me lo hai fatto sapere quello che stava realmente succedendo qui sotto.
Ma ora non me lo fai più vedere?
Ma ricorda quando io stavo da te, e quella mia santa colomba si muoveva, e ogni respiro che facevamo era:
Alleluia
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
Alleluia
Hallelujah
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