Passa ai contenuti principali

IL DOLORE DI NON ESSERE CAPITI

A volte, il cuore si riempie di una tristezza così grande che sembra non esserci più spazio per nient’altro. 

Ti senti solo in mezzo a un deserto immenso, dove nessuno può sentire la tua voce. 

Vorresti gridare, ma le parole si perdono nel vento. Vorresti che qualcuno ti capisse, che qualcuno ti tendesse la mano, ma invece rimani lì, in silenzio, con il peso della solitudine che ti schiaccia.

Capita, a volte, di fare del male a se stessi. Non perché lo si voglia davvero, ma perché il dolore dentro è così forte che non si sa più come farlo uscire. 

E così, ci si lascia andare, come una foglia che cade dall’albero e viene portata via dal vento. 

Si inizia a credere di non poter più cambiare, di essere destinati a soffrire per sempre. 

Ma non è vero. Anche se ti senti perso, anche se pensi di non valere nulla, devi ricordarti che sei ancora giovane e che il domani può portare una luce nuova.

Il problema è che, quando nessuno ti capisce, inizi a credere di essere sbagliato. 

Ti senti come se fossi tu il problema, come se tutto ciò che fai non vada bene. 

E così, inizi a odiarti, a portarti dietro un peso che non è tuo. 

Diventi qualcosa che non vorresti essere, solo perché gli altri ti hanno fatto credere di non valere abbastanza. 

Ma non è colpa tua. Non sei solo tu ad essere sbagliato.

A volte, le persone che ami, quelle che pensi siano importanti, ti deludono. Fanno scelte che ti feriscono, senza nemmeno rendersene conto.

E tu, invece di parlare, ti chiudi in te stesso. Soffri in silenzio, perché hai paura di essere giudicato, di essere abbandonato di nuovo. 

Ma così facendo, ti allontani sempre di più da chi potrebbe aiutarti.

Epperò camminare da soli, ti fa capire tante cose. 
Ti fa vedere quanto sia difficile andare avanti quando non hai nessuno al tuo fianco. 

Eppure, anche nelle notti più buie, c’è una piccola luce che non si spegne mai. È la speranza. 

La speranza che un giorno qualcuno ti capirà davvero, che un giorno troverai il coraggio di cambiare, di perdonarti, di amarti di nuovo.

Perché il dolore non deve mica durare necessariamente per sempre. 

Anche se oggi ti senti perso, domani potrebbe essere diverso. 

Non devi arrenderti. Non devi lasciare che la solitudine e il senso di fallimento oscurino  la bellezza di essere ciò che sei. 

Tu vali più di quanto pensi, anche se ora non riesci a vederlo.

Non smettere di camminare, perché ogni passo ti avvicina a un nuovo inizio.


(A. Battantier, Memorie di un adolescente, Mip Lab, 2007, Vittokii. Art by Stephen Stadif)


#memoriediunamore 
#memoriediunbambino 
#memoriediunadolescente 
#stephenstadif 
#MIPLab 

Post popolari in questo blog

SPESSO IL PUNTO DEBOLE DI UNA PERSONA È SEMPLICEMENTE UN'ALTRA PERSONA

"Ci piaccia o non ci piaccia, l'Altro ha un altro Altro. Talvolta giungiamo a vederlo, ma ci vogliamo illudere che sia sempre lo stesso.  E invece è l'Altro dello Stesso.  Ma lo Stesso non è più lo stesso.  È anche qualcos'altro: l'Altro.  Questo vale anche per noi, ci piaccia o non ci piaccia". (M. Thompson Nati, Paradoxes of ego,1995) "Tu hai ciò che sei.  L'essere si può modificare.  Non farti portare dai tuoi sogni.  Conduci i tuoi sogni alla realtà del tuo essere" (Lao Bu Shem)

IL SIGNIFICATO

"Tu decidi qual è il significato della tua vita. La gente parla del significato della vita, ma ci sono tanti significati di vite diverse e tu devi decidere quale vuoi che sia il tuo". (J. Campbell)

CHI TROPPO MOLTO NULLA NIENTE

CHI TROPPO MOLTO NULLA NIENTE. "Che poi è il problema mio. Io voglio tanto troppo e alla fine non ottengo nulla. Forse dovrei accontentarmi, ma non nel senso del rassegnato. Bu, non so. Forse quello che ho mi dovrebbe bastare per darmi la carica per andare avanti senza soffrire per quello che non ho. Insomma me sò incartato. Voglio dire, dovrei usare quello che ho per andare avanti, altrimenti resto sempre a mani vuote, con questo senso di lamentela e di tristezza che mi assale perché non ho le cose, perché non ho raggiunto me stesso. Ma me stesso eccolo, son io, son qua. Ho  problemi con il concetto di fallimento, perché tante volte mi sono trovato ad intraprendere dei percorsi. Per poi finire nei burroni del fancazzismo, nelle selve delle indecisioni perenni. Non mi ero mai chiesto però quanto dipendesse da me, e dalle mie posizioni iniziali, ovvero volere la luna senza neanche essere sceso dal letto. Vuoi qualcosa? Inizia a trovare le ciabatte, inizia a vestirti, in...

Mi chiamo Andrea Giovanni Battantier, psicologo in un Consultorio

(Dedicato a mio padre e al papà di Antonio Leotti) Me ne sono andato pensando all'errore di lasciare solo mio padre, Antonio Gennaro Battantier, nato a San Casciano dei Bagni, agricoltore, uomo retto e gran lavoratore. Ho cercato per anni la perfezione, seminando errori, che poi ho coltivato, cucinato e mangiato. Mio padre da me si aspettava ben altri raccolti. Mi chiamo Andrea Giovanni Battantier, psicologo in un Consultorio, e sono ossessionato da mio padre, che un bel giorno lascia tutto in campagna e si mette a cercarmi, finendo barbone. E' stata mia la colpa? Io me ne partii per rinascere uomo. Lui per morire da bambino che non fu. Mio padre che non mi parlava, e mi scriveva belle lettere con la sua penna antica. Io leggevo quei pesanti fogli e sì, mi commuovevo, ma mai una volta poi trovai il coraggio di rispondere. Io parlavo bla bla bla, e lui scriveva ccccccccccc. Io un bel giorno lo trovai sulla panca del mio Consultorio, con la barba e quel suo essere ormai sperso e ...