L’amore è una cosa fragile, preziosa, che si può distruggere senza che nemmeno te ne accorgi.
Ma quando te ne accorgi ecco arrivare come una morte.
Un po’ come la vita, ti guardi un attimo intorno e puf, te l’hanno già portata via. Io ho le foto di papà e i video, ma che ci faccio?
Non potrò mai più essere ottimista, io sono realista e c'è differenza. Io avrò sempre il terrore di perdere quello che ti rende felice.
Ho il bisogno disperato di trattenerlo, ma
tanto lo so che niente dura.
Ho litigato con Max perché lui fa lo splendido perché fa il primo liceo e dice che bisogno hai di trattenerlo? Se ti ha reso felice, è già bastato. Belle parole, vaffanculo Max, ma non le puoi dire a una che si sveglia e scopre che chi amava se n’è andato per sempre.
È così che funziona.
Le cose finiscono.
Per questo valgono quando ci sono e non ti devi perdere nemmeno un minuto di vita vera con chi ami.
Ma forse è tutta una menzogna.
L’illusione che esista qualcosa che ci salva e poi si finisce col vivere con la paura.
E la paura rovina tutto.
È la paura che distrugge le cose belle, non la vita.
La paura viene dal pensare che il mondo dovrebbe essere come vogliamo noi.
Invece il mondo se ne frega anzi il mondo esiste e basta e siamo noi che non sappiamo starci dentro.
Sabato Max mi ha baciata. Senza amore non c’è niente, senza amore non c’è illusione e senza illusione non c’è vita. Quindi siamo fregati. Siamo vivi. Che è diverso.
Siamo ombre che si raccontano storie per non svanire.
E allora che si fa Max, mi porti al mare a primavera?
Si fa che si vive. Si guarda.
Si lascia andare.
E se fa male?
Tanto fa male lo stesso.
E tanto alla fine non c’è nessuna fine.
C’è solo il rumore del mondo, che continua.
(A. Battantier, Memorie di un'adolescente, Memorie di un amore, Mip Lab, Ginevra, 13 anni, 1/25)
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