frati brindano sotto lo sguardo malizioso di piccoli diavoli, umorismo medievale e saggezza esistenziale. “Bibite, fratres, bibite, ne diabolus otiosos inveniat” l’ozio terreno fertile per il diavolo.
La cultura dell’epoca riconosceva il valore del vivere il presente, ma con il paradosso che l’eccesso, pur divertente, rischia di essere autodistruttivo.
La vita è questa dannata corsa contro il niente.
Non fatevi fregare da chi vi vuole disciplinati: brindate e lasciate il diavolo a mangiarsi il fegato.
E non è solo il bicchiere (che anzi, a dirla tutta, farebbe male).
È il riso che ci salva.
È il condividere una tavola e un momento.
C’è un’ombra, un mostro sempre dietro l’angolo, pronto a divorarti.
Ma se ridi, se vivi nel momento, quel mostro perde potere.
Il diavolo non sopporta chi si nutre della luce del presente, della semplicità del vino e delle risate.
La risata è leggera come l’aria, ma ha un peso filosofico enorme.
È un atto di resistenza contro la gravità dell’esistenza (il mio motto è "Serio Ludere", Giocare Seriamente).
I frati brindano non solo contro l’ozio, ma contro il vuoto che li aspetta.
Ogni sorso è una celebrazione del fragile equilibrio umano.
Cosa c’è dopo il bicchiere?
Il silenzio.
La solitudine.
Si ride insieme, ma poi si torna a essere soli.
Eppure, in quel momento di condivisione, il diavolo non trova spazio.
Non è poco.
Ogni brindisi è un atto di ribellione contro il destino.
Il bicchiere sollevato è un memento mori ironico, un modo per dire: sì, moriremo, ma oggi viviamo.
Bevete, fratelli, bevete: è il nostro modo di dare un senso al caos.
Il vino è il simbolo dell’anima incarnata, del piacere che diventa sacro.
Ma non è solo il vino: è il gesto comunitario, il cerchio che esclude il diavolo, la celebrazione della vita come rito.
Eppure, tutto questo è ancora frammentario, un’evasione.
La vera libertà non è nel bere o nel ridere, ma nel comprendere che non c’è diavolo, non c’è salvezza, non c’è condanna.
Solo quando abbandoniamo ogni costrutto mentale possiamo vivere pienamente, come se fossimo quel bicchiere: vuoti, pronti ad accogliere tutto.
(A. Battantier, Memorie di una dipendenza, Memorie di un amore, Mip Lab 1/2025)
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Bibite, fratres,
il giorno si spegne,
il tempo è un’ombra
che nulla trattiene.
Brindiamo all’istante,
al vino che sale,
al riso che spezza il morso del male.
Non c’è un domani,
c’è solo il presente,
sorseggia la vita, rendila ardente.
Il diavolo fugge chi balla e chi osa,
chi vive ogni giorno come una splendida cosa.
(Thomas Bergen, Just the way she was, Mip Lab, 2009)
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