Sono un passero solitario. Non che lo faccia per vanto ma oggi, guardando quei fili ho capito qualcosa.
Una rivelazione, diciamo. Quei fili tesi tra i pali, sempre gremiti, pieni fino a scoppiare di chiacchiere e frastuono. Tutti a cinguettare, tutti a cianciare. Non vi sembra un po’ troppo? A me sì.
Così stamattina, mentre tutti si sistemavano uno accanto all’altro, becco contro coda, ala contro ala, a lamentarsi del vento, della pioggia o della vita in generale, ho allargato le ali e me ne sono volato giù, su di un filo in basso.
Bello vuoto, perfetto per me. Ahhh, che pace. Il vento che soffia leggero, il mondo che tace. Un momento tutto mio.
La verità è che non mi dispiace essere da solo. Mi dicono che sono un po’ strano, un po’ troppo silente sociopatico. E va bene, lo accetto. Ma sapete cosa? La solitudine ha un sapore che gli altri non conoscono. Ha il gusto del silenzio, di uno spazio tutto tuo dove puoi ascoltare te stesso.
Non il chiasso di cento becchi, ma il canto sommesso che hai dentro. Io lo sento. Lo sento ogni volta che mi fermo a guardare il cielo e mi perdo tra le nuvole.
Essere soli non sempre è una condanna. È una scelta, un modo di stare al mondo che ti permette di vedere le cose con più chiarezza. Mentre gli altri sono là sopra, a farsi spazio a colpi d’ala, io posso osservare. Non ho bisogno di dimostrare niente a nessuno. Il mio canto, lo canto per me.
E poi, c’è una cosa che gli altri passeri non capiscono. Quando sei da solo, il silenzio ti parla. Ti dice cose che non avresti mai immaginato. Ti insegna che non c’è bisogno di un gruppo per essere felici. Ti insegna che la solitudine non è il vuoto, ma una pienezza che si espande.
Forse un giorno tornerò su quei fili lassù. Forse mi mescolerò di nuovo al frastuono. Ma oggi, oggi no. Oggi me ne sto qui, su questo filo vuoto, a godermi il cielo e il vento.
(A. Battantier, Memorie di un animale, Memorie di un amore, Mip Lab, 2002)
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GLI INTROVERSI SOCIEVOLI
"Gli introversi socievoli hanno imparato a stare bene da soli e sanno essere socievoli quando serve, quando gli va.
Non hanno necessità di stringere amicizie finte o di superficie.
Sanno stare bene in gruppo, ma un po', a piccole dosi.
Poi tornano a ricaricarsi coi loro pensieri, nel loro mondo interno.
Il paradosso degli Introversi Socievoli è che sono tanti, ma ognuno desidera star per i fatti suoi.
È che son gentili, alcuni non sanno ancora dire NO agli inviti, ma con il tempo diverranno sempre più bravi a salvaguardare il loro giusto compromesso tra mondo esterno e mondo interno.
(A. Battantier, M.Thompson Nati, Ciascuno il suo, 2006)
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Pensavo di essere poco socievole perché amo starmene da solo, ma poi si scopre che mi piace stare in pace e sono una persona molto socievole quando sono con persone che mi portano pace.
#memoriediunanimale
#memoriediunamore
#MIPLab
#modelloidealedipersona