Camminava. Non ricordava da quanto, né quanto distante fosse il punto di partenza.
Il sentiero sembrava avvolgerla, un abbraccio che si stringeva sempre più, fino a farle dimenticare la città, le voci, il peso dei giorni.
Camminava, avanzando lentamente, lasciandosi guidare dall'intreccio dei rami sopra la sua testa, che filtravano la luce del sole.
Camminava. Il suono delle scarpe sull’erba umida, lo scrocchiare delle foglie sotto i piedi, il fruscio del vento tra gli alberi: un tempo lontano, perduto, mai dimenticato.
Ad ogni passo sentiva un pezzo della sua anima ritornare a casa, un pezzetto alla volta.
Camminava. Ad ogni passo, sentiva che la sua mente si liberava dai pensieri inutili che la trattenevano in uno stato di continua agitazione.
Si fermò. Davanti a sé, il sentiero si apriva in una piccola radura, dove la luce del sole si riversava generosa.
Gli alberi si piegavano leggermente, a proteggere quel luogo, a preservarne la purezza.
Avanzò ancora un poco. Fu allora che li vide.
Una cerva, con il suo piccolo cerbiatto. I loro corpi sembravano fusi con il bosco, un tutt'uno con la vegetazione, come se fossero nati dallo stesso seme, cresciuti insieme agli alberi, nutriti dalla stessa terra.
La cerva alzò il muso e la fissò. Nei suoi occhi scuri, la donna colse una saggezza primordiale, una consapevolezza che la lasciò senza fiato.
Il piccolo, ancora incerto sulle zampe, si rifugiò accanto alla madre, cercando protezione.
La donna sentì il cuore accelerare, come se fosse improvvisamente troppo piccolo per contenere l'emozione che la travolgeva.
Un’ondata di gratitudine la sommerse, non riusciva a spiegarsi.
Aveva compreso cosa significasse essere viva.
Poi, tutto si fece buio. I suoi sensi, sopraffatti dall’emozione, la abbandonarono.
Le gambe cedettero e la donna si accasciò dolcemente a terra, mentre la visione del cervo e del suo piccolo svaniva, dissolvendosi nel verde del bosco.
Quando riaprì gli occhi, il cielo si era tinto dei colori del tramonto, il bosco l'accolse al suo risveglio. Aveva trovato la strada di casa.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Memorie di un animale, 2007, Quadro Camille Pissarro)
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