Giochiamo tra bambini nel parco. Tutti siamo nati e viviamo nello stesso quartiere e giochiamo insieme ogni giorno.
Ma mica ogni volta che facciamo un gioco di squadra, alcuni bambini possono essere scelti per le squadre senza problemi, epperò altri bambini devono aspettare molto più a lungo, anche se sono sempre stati lì, hanno sempre giocato con noi e sono bravi quanto gli altri.
Questi bambini, anche se sono nati nello stesso quartiere e conoscono tutti, devono dimostrare di essere abbastanza grandi prima di essere scelti come se fossero appena arrivati e nessuno li conoscesse.
Questo succede perché, anche se vivono e giocano con tutti noi da sempre, non vengono considerati parte della squadra fin da subito.
E poi ci sta una nuova regola: se un bambino che è stato finalmente scelto per la squadra fa qualcosa di molto sbagliato, come infrangere una regola importante, potrebbe essere mandato via dal gioco e non può più far parte della squadra.
Ma questa regola vale solo per i bambini che non sono stati scelti fin dall’inizio, quelli che hanno dovuto aspettare a lungo per entrare in squadra.
Se un bambino che era già nella squadra dall'inizio fa la stessa cosa, non viene mandato via.
Questo vuol dire che alcuni bambini sono trattati diversamente, anche se tutti giocano nello stesso parco e dovrebbero avere le stesse possibilità.
Questo è un po’ come succede con le persone che nascono in un paese ma non ottengono subito il diritto di chiamarsi cittadini di quel paese.
Anche se vivono lì da sempre, devono aspettare tanto tempo per essere riconosciuti come parte della comunità, e anche quando lo sono, possono ancora essere trattati diversamente dagli altri.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Memorie di un bambino. Art by Stephen Stadif)
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