Il creazionismo è una credenza affascinante, quasi poetica: l'idea che l'Universo, la Terra e tutti gli organismi viventi siano il prodotto di atti specifici di creazione divina, come riportato nella Bibbia.
Un Dio onnipotente che con un colpo di bacchetta magica ha detto "Fiat lux" e luce fu.
Che con un po' di argilla e sputacchiella ha modellato l'uomo e, sentendo il bisogno di varietà, ha tirato fuori una donna dalla sua costola.
Che ha popolato la Terra di creature di ogni sorta e ha pensato bene di darle una spolverata di stelle per rendere il tutto più accogliente.
Per i creazionisti, Dio non è solo il grande artista dell'Universo, ma anche il CEO del progetto più ambizioso mai concepito.
Ogni specie, ogni montagna, ogni goccia d'acqua è frutto della Sua infinita saggezza.
Il creazionismo non è altro che la spiegazione definitiva, senza ombra di dubbio: perché affannarsi con teorie evolutive, fossili e DNA, quando possiamo comodamente leggere un libro scritto migliaia di anni fa e prendere tutto per buono?
Il creazionismo rifiuta la teoria dell'evoluzione, ignora miliardi di anni di storia terrestre e ci dice che tutto è esattamente come Dio l'ha creato, con caratteristiche attuali e immutabili.
Fossili di dinosauri?
Una burla divina.
Il genoma umano?
Un libro scritto dal Creatore.
Epperò a questo punto, anch'io sono creazionista.
Io credo fortemente che l'uomo abbia creato Dio.
Perché?
Per paura della morte, e poi la solita vecchia questione di arraffare soldi e del potere.
La paura della morte è uno dei motori principali della mente umana.
Di fronte all'ineluttabilità del nulla, ci siamo inventati un aldilà, un paradiso, un inferno e una serie di ricompense e punizioni per rendere la nostra vita meno insopportabile.
Ma, come ogni buona invenzione, anche Dio è stato commercializzato.
La religione è diventata un'istituzione, un'industria fiorente. Chiese, templi, moschee sono stati costruiti, non solo come luoghi di culto, ma come centri di potere e di controllo.
La fede è stata monetizzata.
Dio è diventato un brand, con una rete di vendita globale.
Preti, pastori, imam e guru hanno preso il timone, manipolando le masse con promesse di salvezza e minacce di dannazione.
Il creazionismo, in questa prospettiva, non è altro che un'arma di controllo di massa, una giustificazione per mantenere lo status quo.
Se tutto è stato creato così com'è da un'entità divina, allora tutto deve restare com'è.
I potenti restano potenti, i poveri restano poveri, e ogni ingiustizia è solo parte del grande disegno.
Epperò, allora, anch'io sono creazionistaCredo che l'uomo abbia creato Dio per giustificare le sue paure, le sue ambizioni e i suoi soprusi.
Abbiamo bisogno di credere in qualcosa di più grande, non perché sia vero, ma perché rende la vita più sopportabile.
La fede in Dio non è altro che un monumento alla nostra debolezza, un rifugio dalla cruda realtà della nostra esistenza.
Forse, la libertà sta nel riconoscere questa creazione umana per quello che è: un'illusione consolante.
E poi siamo pronti per liberarci dai ceppi della superstizione e affrontare il mondo per quello che è, senza paura e senza falsi idoli.
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"All'inizio l'uomo aveva bisogno di credere in qualcosa che lo confortasse.
Ma, pochi attimi dopo, un guizzo di luce malvagia apparve negli occhi di colui il quale si sarebbe autoproclamato sacerdote". (M. Thompson Nati, 1970)
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