Mettendo a posto tra le cose sue ho trovato un foglietto.
Mio padre, a causa di una vita molto turbolenta ma, ancor prima, a causa di due genitori pessimi che lo resero duro ed apparentemente insensibile, era un tipo difficile.
Si arrabbiava per un nonnulla, gridava come un pazzo, talvolta usava violenza fisica (non contro di noi) ma arrivava a distruggere porte e sedie, tavoli, piatti, come uno scalmanato senza più controllo.
Epperò, negli ultimi 5 anni, quando già aveva fatto irruzione una malattia cattiva, notai un suo piccolo cambiamento.
Inizialmente pensavo fosse legato alla malattia.
E forse lo era, la malattia aveva permesso una riflessione sul senso della vita, come se avesse voluto almeno provarci a cambiare.
Aveva iniziato a frequentare, grazie ad un amico, quella che lui chiamava, scherzando, una setta; in realtà si incontravano una volta ogni mese al parco della Caffarella per parlare di filosofia spicciola e controllo delle emozioni.
Mio padre aveva preso ad attaccare foglietti in tutta casa, nei luoghi del suo passaggio.
Ecco un esempio, c'è scritto:
“Non sbattere e non urlare”
e un altro, con la mano già tremante:
“Essere sempre gentili”.
Grazie papà che almeno ci hai provato, ti amerò per sempre
Maddalena
(Memorie di un amore, A. Battantier, 2021, Maddalena Alpha)
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