LA VIOLENZA DISUMANIZZANTE NELLA DISTRUZIONE DELL'ALTERITÀ: PATRIARCATO E NUOVO FEMMINISMO NECESSARIO
Ogni 72 ore una donna viene uccisa in Italia.
Non muore, viene ammazzata.
101 donne vittime di femminicidio da inizio anno.
Perché?
Per possesso.
La violenza disumanizzante è una forma di oppressione che nega all'altro la sua autonomia, la sua libertà, la sua dignità.
Nel patriarcato, la violenza disumanizzante si manifesta nella sopraffazione e nella logica del possesso.
Il patriarcato è un sistema di potere che si basa sulla supremazia maschile.
L'uomo patriarcale, per difendere la sua supremazia, ha bisogno di ridurre la donna a un oggetto, a una cosa, a un bene di proprietà.
Il femminicidio è l'atto estremo di violenza disumanizzante.
È l'atto che nega alla donna la sua stessa vita.
Il femminicidio è una ferita profonda nella società.
È un atto che ci ricorda che il patriarcato è ancora una realtà ben radicata nella nostra società.
La lotta contro il patriarcato diventa una battaglia per la libertà delle donne, per la loro autonomia, per la loro dignità.
Solo sfidando la logica del possesso, il femminismo può costruire una società dove la differenza sia una ricchezza, dove la diversità sia un valore, dove la libertà sia un diritto per tutti.
La libertà è il faro che guida la lotta contro la violenza disumanizzante.
La libertà è il fondamento di una società più equa, dove gli uomini e le donne siano uguali.
La lotta per la libertà è una lotta che riguarda tutti, uomini e donne.
È una lotta da vincere insieme, per costruire una società più giusta, più equa, più umana.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Mip Lab, 2023)
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