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LO SCHERZO TELEFONICO

LO SCHERZO TELEFONICO 

Era un caldo pomeriggio d'estate quando io e il mio amichetto Paolo decidemmo di mettere in atto uno scherzo telefonico mitico. 
C'era solo un problema: dovevamo trovare la vittima perfetta. La scelta cadde su mio nonno Beniamino, un uomo duro, nostalgico dei tempi antichi e sempre in cerca di un'occasione per raccontare le sue avventure militari. Aveva quasi 80 anni, ma noi eravamo sicuri che ci avrebbe fatto un figurone.

"Paolo, hai un piano?", chiesi, scrutando il mio amico con un sorriso complice.

Paolo annuì e prese il telefono. "Certo che sì! Lo chiameremo e gli diremo che è stato richiamato nell'esercito."

Ridevamo già all'idea dell'ingenuità di nonno. Paolo compone il numero e quando il nonno risponde dall'altro capo, inizia a fare la voce grossa.

"Soldato Calzolari Beniamino! È il quartier generale, si prepari a partire come soldato! È stato richiamato nell'esercito per una missione segretissima!"

Io non riuscivo a trattenere le risate mentre ascoltavo Paolo dalla cornetta. Nonno ascoltava in silenzio e, dopo un istante di imbarazzante silenzio, rispose con fermezza: "Sì, signore! Sarò pronto in un attimo!"

Mi voltai a Paolo, gli occhi spalancati dall'incredulità. Il nonno pensava davvero di parlare con un alto comandante delle forze speciali, era caduto nella nostra trappola.

Dopo aver riattaccato, ero così scosso che corsi da mio padre e gli confessai tutto. Papà si arrabbiò e disse che nonno stava male con la testa e che noi lo avevamo aggirato. 

Per due giorni interi, mio nonno preparò il suo zaino, si fece la barba e rimase sull'uscio di casa in attesa della camionetta dell'esercito che, ovviamente, non sarebbe mai arrivata. 

Nonno aveva dimostrato di non essere un codardo, ma era anche evidente che avrebbe meritato un nipote migliore (così disse mammà arrabbiata). Ahh la perfidia infantile. La cosa più grave era che, per quanto avessimo mentito al povero nonno, lui era sempre un nostalgico della guerra, e passava le giornate a parlare dei tempi passati. Chi di guerra ferisce, di guerra perisce. Forse, anch'io avrei meritato un nonnino più pacifista. 

(A. Battantier, Memorie di un bambino, 2002, FC, 14 anni)

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