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Visualizzazione dei post da ottobre, 2024

LA DONNA DI CARTA (Nella completa accettazione di ciò che è)

Una mattina, davanti allo specchio, Sara notò che qualcosa era cambiato. Non era più la stessa.  Non era il tempo a segnare il suo volto, non erano le rughe a parlare di anni passati.  Era altro, più profondo. La pelle avesse smesso di essere pelle, come se il suo corpo fosse stato lentamente riscritto, strato dopo strato, da una mano invisibile.  Le sue certezze, un tempo scolpite in granito, erano ora ridotte a fragili pieghe di carta, incapaci di sostenere il peso di alcun pensiero definitivo. Si passò una mano sulla guancia, la sentì leggera, quasi evanescente.  La sua pelle era diventata una superficie liscia, impalpabile, carta di riso.  Una volta si era considerata invincibile. Le piaceva pensarsi Wonder Woman, una donna d'acciaio.  Aveva costruito la sua vita su fondamenti solidi: organizzazione, sicurezza, ordine, disciplina, lavoro, relazioni, successo. Negli ultimi anni, uno ad uno, quei pilastri erano crollati. Il lavoro, che un tempo le dava uno scopo, ora era solo una

ALTRO NON ESISTE

Non c’è sentiero da seguire, solo questo istante, trasparente e vuoto, dove sei.   Le ombre del mondo non ti sfiorano, perché non sei ombra, non sei ciò che dicono, né ciò che sperano. In quel vuoto, sei già il tutto, senza nome, senza forma, contro nessuno, perché non c’è nessuno.   Essere se stessi non è ribellione, né adattamento, è come l'acqua che scorre, senza chiedere permesso, senza temere l'argine. Non puoi essere altro,   perché altro non esiste.   (A. Battantier, Memorie di uno zen, 2024. Dedicato a Maly) #memoriediunamore #memoriediunozen #memoriediunapoesia  #miplab 

LA TENSIONE TRA LA FIDUCIA E IL TRADIMENTO (Solo quelli a cui hai aperto il cuore possono pugnalarti davvero. La fragilità della fiducia. E l’illusione è tua, non della persona che ti ha tradito. Tu hai dato loro il potere di ferirti)

LA TENSIONE TRA LA FIDUCIA E IL TRADIMENTO (Solo quelli a cui hai aperto il cuore possono pugnalarti davvero. La fragilità della fiducia. E l’illusione è tua, non della persona che ti ha tradito. Tu hai dato loro il potere di ferirti) Ci fidiamo perché abbiamo paura della solitudine, della realtà che ci stritola, e così diamo una fetta di noi stessi a qualcuno, pensando che ci restituiranno la stessa merce. Ma non funziona sempre così. Le persone non sono costruite per mantenere promesse, per reggere il peso delle aspettative altrui. Prima o poi, capita, ti tradiscono. È inevitabile. E la cosa più schifosa è che solo quelli a cui hai aperto il cuore possono pugnalarti davvero. Gli altri non hanno quel potere. Mi rendo conto che così si confondano due cose: l’attaccamento e la fiducia.  La fiducia sembra una sorta di contratto, un accordo che esige reciprocità. Ma la fiducia, la vera fiducia, non ha nulla a che fare con il controllo sugli altri. Non ha a che fare con l’aspettativa di es

COME SE CI FOSSE UN FUTURO (Il futuro a 16 anni)

A sedici anni tutto sembra più grande di quello che è. O forse è solo che io sono ancora troppo piccola per capire dove finisco io e dove inizia questo mondo che mi sta crollando addosso.  Lo sento addosso, nelle spalle, nel petto. Qualcosa si è bloccato, perennemente conficcato. Lo sento sempre.  E per quanto faccia respiri profondi, non vuole andarsene. Un grumo formato da urla e gemiti aggrovigliati, intrecciati fra loro uno strato dopo l'altro.  È come se respirassi e il fiato mi rimbalzasse contro, come un pugno nello stomaco.  Le persone attorno a me continuano a parlare di futuro, a chiedermi cosa voglio fare.  Come se ci fosse un futuro. Come se non vedessero che tutto sta cadendo a pezzi. Parlano di università, di lavoro, di soldi, di case. Io vedo solo l'aria che si fa più sporca, il mare che si riempie di plastica, le persone che diventano sempre più mostri.  Vogliono che io segua le loro orme, che mi adegui. Che giochi secondo le loro regole, ma come posso fare quan

NON DARE NULLA PER SCONTATO (tra filosofia zen e andate tutti affanculo!)

Ho letto un libro zen, uno stava sempre lì a filosofeggiare sull'esistenza, sul vivere nel presente, ma che vuol dire davvero non rincorrere il domani?  Perché alla fine della giornata, non importa quanto ci sbattiamo a star qui e ora, quel domani arriva comunque, sbattendoci in faccia le sue pretese.  Il problema è che siamo troppo orgogliosi, troppo presi dalle nostre vite per renderci conto di ciò che davvero conta.  Le persone che abbiamo intorno, quelle poche che valgono qualcosa, le lasciamo scivolare via, come se ci fossero dovute per sempre.  Non onoriamo un bel niente. Non diamo un bacio in più a chi amiamo, non guardiamo mai davvero negli occhi chi ci sta accanto. Sarà che vivo in un costante stato di ribellione e ho fastidio per la superficialità dell'esistenza.  Ma lo so che se perdiamo noi stessi, abbiamo perso tutto.  E qui non si tratta di correre dietro al domani, ma di comprendere l’essenza dell’oggi. Vivere oggi significa sentire ogni respiro, ogni emozione, a

NONNI, GENITORI, FIGLI

Nel giardino un vecchio albero si piega. Le sue foglie tremano, cadono piano.   Un tempo forte, ora stanco, vuole riposare. Il bambino è grande ormai. La mano che lo teneva stretto ora si affida alla sua. Un passo incerto,   una parola si perde,   diventa quel bambino la guida sicura. Papà è stanco, mamma cerca la via, il bambino c’è, cammina accanto,  Un fiore  sboccia accanto al vecchio albero. Il tempo cambia,  l’amore rimane, il sole scende, il bambino tiene stretta la mano   che lo teneva un tempo. (A. Battantier, Memorie di un amore, 2009) *** IL VECCHIO E IL BAMBINO Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera. I due camminavano, il giorno cadeva, il vecchio parlava e piano piangeva, con l'anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo di miti passati. I vecchi subiscon le ingiurie degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni. I vecchi non sanno, nel loro pensiero, distinguer nei sogni il falso dal vero. L'immensa pian

QUANDO L'ALLIEVO SUPERA IL MAESTRO

Dopo 10 anni di attesa un allievo venne finalmente ricevuto dal suo venerabile maestro, per il rito di beveraggio nella tenda del tè.  Il maestro servì un fumante tè da una gigantesca teiera. Colmò la tazza del suo ospite, continuando con noncuranza a versare il liquido che, iniziò a traboccare, inondando il tavolo tutto e le gambe del povero allievo.  Questi, trovò giusto il coraggio per dire:  “Maestro, la tazza è ricolma!” Il maestro rispose con uno sguardo severo:  “Come questa tazza, tu sei ricolmo delle tue sciocche opinioni. Come posso spiegarti la Via della Conoscenza, se prima non vuoti la tua tazza?”  L'allievo si alzò, prese delicatamente la sua tazza ricolma e -tutto d'un tratto- la vuotò, sul viso del maestro. Poi, abbandonò la tenda, lasciando il maestro perplesso ed ustionato.  L'allievo si aprì una scuola sua. La chiamò la SCUOLA DEL TÈ. La frase incisa nel legno dello stemma recitava: SCUOLA DEL TÈ, QUI OGNUNO IL TÈ SE LO VERSA DA SÉ.  (M. Thompson Nati, I

LIE TO ME: IL LINGUAGGIO DEL CORPO E LA MIMICA FACCIALE (Quale gioco si nasconde dietro la menzogna? L'incapacità di essere veri, di vivere senza maschere)

Viviamo tutti in una rete di menzogne, costretti a mentire, a fingere, a nascondere ciò che sentiamo davvero. Il paradosso? Il corpo, quel traditore silenzioso, non mente mai. "He sees the truth. It's written all over our faces", recita la serie TV "Lie to me".  Lo diceva Ekman, lo confermano i suoi studi, i suoi anni di osservazione maniacale di quegli impercettibili movimenti facciali: le "microespressioni".  In meno di un secondo, una piega sul volto, una tensione dei muscoli intorno agli occhi, la bocca che si contrae. Il corpo parla mentre la bocca mente.  Siamo animali codardi, impegnati nel doppio gioco, nell'ambiguità e nell'ambivalenza. Siamo tutti troppo codardi per dire sempre ogni cosa che ci passa per la testa?  Eppure il corpo lo fa.  Un sopracciglio che si solleva, una mano che trema. Non c'è scampo. Non possiamo davvero nasconderci, nonostante ci sforziamo di fingere.  La comunicazione non verbale -quella che passa attravers

SEGNALI: LA VITA OLTRE LA MORTE (Noi restiamo sospesi)

Fin da piccolo ho pensato che i confini tra i vivi e i non vivi si sfumassero in un alone di mistero.  I morti non svaniscono, lasciano segnali, tracciano strade invisibili, varchi dimensionali che noi attraversiamo senza rendercene conto.  Forse è solo una consolazione, un tentativo disperato di colmare il vuoto, di dare un senso a ciò che non comprendiamo.  Ma in fondo, credo che qualcosa ci sia. I morti parlano, anche se la loro voce è un sussurro che solo chi ha orecchie per ascoltare può cogliere.  Forse perché la morte non è altro che una trasformazione, una continuazione in un altro spazio, dove l’amore, il dolore e il ricordo sono tutto ciò che rimane. E in quel tutto che rimane, è l’amore a risuonare con la maggiore intensità.  Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, dice la scienza. Ma non è solo la materia che si trasforma, sono i nostri sentimenti, i nostri legami.  I segnali che i morti ci mandano sono come echi di quelle trasformazioni, frammenti di una rea

LE RELAZIONI E LE CRISI DI COPPIA (l'importanza di comunicare apertamente problemi e potenzialità)

Il potere di un amore che lega due persone può sembrare, inizialmente, invincibile: una promessa di felicità eterna, di comprensione reciproca, di sicurezza emotiva.  Ma questo incanto, che tanto spesso viene raffigurato nelle narrazioni romantiche, si scontra inevitabilmente con le asperità, la fatica, la routine, della vita quotidiana.  I legami affettivi, per quanto forti, non sono statici. Cambiano, evolvono, possono entrare in crisi.  Le crisi di coppia non arrivano tutte nello stesso momento, e non seguono un calendario prestabilito.  Alcune emergono all’inizio della relazione, quando le aspettative costruite sull’idealizzazione dell'altro si scontrano con la realtà.  Altre fanno la loro comparsa durante tappe cruciali del ciclo di vita: la nascita di un figlio, la perdita di un lavoro, l'arrivo della mezza età (o in generale la paura di invecchiare). Le relazioni spesso passano attraverso almeno tre momenti di tensione: la fine della fase di innamoramento, che avviene ti

SENTIMIENTO NUEVO

Sentimiento nuevo mi tiene alta la vita, passione nella gola, l'eros che si fa parola, ed è bellissimo perdersi in quest'incantesimo. La tua pelle come un'oasi nel deserto ancora mi cattura ed è bellissimo perdersi in quest'incantesimo. (F. Battiato) #francobattiato  #memoriediunacanzone  #memoriediunamore 

UNA RIFLESSIONE SUL DISTACCO E LA RINASCITA

Ogni volta che soffriamo per una perdita—che sia la fine di un amore, la morte di una persona cara, o uno di quei distacchi più sottili che la vita ci impone—ci troviamo di fronte a un bivio. Possiamo scegliere di restare aggrappati al dolore, permettendogli di diventare la misura della nostra esistenza, o possiamo accettare ciò che è inevitabile: che la vita è un flusso costante, e in questo flusso nulla rimane mai identico.  Nella sua mutabilità, la vita ci chiede di rinascere ogni volta che perdiamo. Ma cosa significa rinascere? Rinascere non è mica necessariamente un atto eroico di volontà, ma un processo sottile di accettazione e adattamento.  Il lutto, in ogni sua forma, non è qualcosa che superiamo o dimentichiamo. Ci accompagna, ci forma, si mescola al nostro essere, trasformandoci. Non possiamo tornare a essere quelli che eravamo prima della perdita, perché il distacco cambia la trama stessa della nostra identità.  Il dolore si sedimenta, diventa parte di noi, eppure, anche in

LA FABBRICA DI PLASTICA (Memorie di una canzone)

Non voleva vedere la verità, nascondendosi dietro la finzione. Ci proteggiamo da un coinvolgimento reale perché temiamo il dolore. È difficile liberarsi dalle ombre. La consapevolezza può sembrare un fardello. Ma è l’unica strada verso la libertà. Che ne abbiamo fatto della vita? Abbiamo costruito un mondo artificiale, pieno di oggetti, maschere, significati imposti.  Il dolore nasce da una profonda alienazione. L’uomo è diventato schiavo delle sue stesse costruzioni.  Càpita alle volte che ogni pensiero, ogni idea che rincorriamo, crei una distanza tra noi e ciò che è reale. Ci rinchiudiamo in un guscio, illusi di essere al sicuro, epperò ci sentiamo vuoti.  Cosa c'è di più alienante dell'incapacità di comprendere l’amore e la vita per ciò che realmente sono? Obiezione. Non è forse proprio la realtà che ci spinge verso l’artificiale?  L’uomo cerca di sfuggire al dolore, di rifugiarsi in una sicurezza fittizia.  Questo mondo artefatto è una costruzione voluta. C'è chi non v

L’UOMO DELLE PULIZIE (Memorie di un lavoro)

Mi chiamo Luis, ho trentacinque anni e ogni mattina, prima ancora che la città si svegli del tutto, sono già qui. L’aria è umida, l’odore del cloro mi riempie i polmoni e i miei passi rimbombano sui pavimenti bagnati della piscina. Sono l’uomo delle pulizie, quello che la gente non vede.  Il mio turno inizia alle sei in punto. Entro da una porticina laterale che dà direttamente sui locali tecnici. Qui c’è l’armadietto dove tengo i miei attrezzi: uno spazzolone grande, una secchiata di detergenti industriali e il mocio per i pavimenti.  La mia prima mansione è sempre la stessa, ogni singola mattina.  Mi occupo della zona bagnata, quella intorno alla vasca principale. L’acqua schizza continuamente a terra quando i nuotatori escono, lasciando pozze che si allargano fino agli spogliatoi.  La mia responsabilità è mantenere il pavimento asciutto, non scivoloso, per evitare che qualcuno possa cadere.  Così prendo lo spazzolone e inizio a passarlo avanti e indietro. Sembra semplice, ma non lo

L'AMORE (TRA VERITÀ E MENZOGNA)

L'amore non è il contrario della menzogna, né è un antidoto contro la falsità.  L'amore non può nascere dove c'è calcolo, dove c'è l'intenzione.  Quando mente, l'uomo costruisce un'immagine di sé, e quell'immagine si frappone tra lui e la verità.  Talvolta crediamo che l'amore sia un rifugio dalla paura, un luogo in cui ci sentiamo al sicuro, ma spesso lo trasformiamo in un'illusione personale, un bisogno che ci rassicura.  E in questa illusione, la menzogna è inevitabile.  Perché amiamo secondo il nostro desiderio di possedere, di controllare, di sfuggire alla solitudine. La menzogna è spesso una scelta che nasce da quella solitudine, da quell'ansia che divora l'uomo.  Si mente perché la verità è troppo nuda, troppo fredda.  La menzogna non è un errore, ma una decisione.  Non possiamo escluderla dall'amore perché l'amore, come la vita, è una serie di decisioni.  Decidiamo di amare, come decidiamo di mentire.  Le persone si aggrap

NON RIESCO A STACCARMI EPPURE (In cerca di un nuovo sogno)

La vita non è definita e non è definitiva.   Un filo d'erba sulla spiaggia sopravvive al mio passo, nella lentezza si srotola come l'universo si espande senza mai fermarsi, e la boa fece entrare la luna. Ci sono stati momenti in cui credevo che il nulla fosse il destino delle cose, che il più e il meno si somigliassero, che tutto si consumasse in uno sbadiglio. Abbiamo riso tanto insieme tutta la notte, riso delle inutili colpe, dei piccoli imbarazzi,   degli effetti assurdi e inquietanti che l'esistenza ci getta addosso, i sassi fecero 5 rimbalzi prima di addormentarsi sul fondo del mare. Non c'è stabilità senza movimento, nuovi equilibri costruiamo ogni giorno sulle macerie di ciò che eravamo. Nello spazio tra due battiti c'è il tempo per un sogno. E poi, perché non si dovrebbe essere qualcosa  che ci fa stare bene?   Perché non trovare spazi per la leggerezza di un altro giorno?   In cerca di un nuovo sogno. (A. Battantier, 2010. Art by Stephen Stadif) *** Buona

CI SALVERANNO GLI ABBRACCI

Aspetto la fine, la conclusione di questo gioco, ma non c'è nulla di chiaro, nulla che si sveli da solo.   Il tradimento ha un odore acre, non si lava via con il sapone.   C’è il tuo corpo, il mio, e in mezzo un buco nero,   un grumo di parole che non voglio più pronunciare.   Eppure, eccomi qui, in piedi su questa terra marcia.   Le lenzuola sono grondanti di amore altro.     Le domande mi soffocano di notte.   Che faccia ha il perdono?  È un sorriso o una roncola affilata?   Forse, se potessi, ti cancellerei come una scritta a matita, sperando che non resti traccia, ma le tracce restano sempre, graffiano le pareti della mente.   Come hai potuto spezzarmi in due e lasciare che piovesse dentro?       Restare o andare, rimanere o dissolvermi. La fiducia è vetro rotto sotto ai piedi.   Ogni passo è sangue.   Ma c’è un’ombra che mi trattiene, una mano invisibile.   È la tua voce o la mia?   Mi chiedo se è amore o solo abitudine, se il perdono è la via di fuga dalla solitudine o solo

IL TRADIMENTO (Eppure, nonostante tutto, sono ancora qui)

L’autunno sta arrivando. Lo sento nel vento, nei giorni che si accorciano. C’è qualcosa di inquietante nel modo in cui le stagioni si ripetono, sempre uguali, come un circolo senza fine. La natura sembra sospingerci avanti, ma ci costringe a rivivere gli stessi eventi con una sottile crudeltà.  Forse è questo che mi spaventa, non il freddo o il grigiore che si insinua nell’aria, ma ciò che porta con sé: il ricordo di quest’estate, un’estate che si è chiusa su di me come una trappola. Non volevo crederci. Osservavo, ma non vedevo. Forse non volevo vedere. La curiosità, sì, quella diabolica curiosità che uccise il gatto, ma non me, mi ha portato a cercare la verità.  E quando l’ho trovata, è stata come una frattura. Una disintegrazione. Qualcosa in me si è spezzato. È stato come se il tradimento fosse un coltello affondato in quella parte di me che era rimasta intatta, pura, piena di fiducia. E ora? Ora mi guardo indietro e vedo una quella parte di me, è morta, soffocata dal tuo gesto.