Nel giardino un vecchio albero si piega. Le sue foglie tremano, cadono piano.
Un tempo forte, ora stanco, vuole riposare.
Il bambino è grande ormai. La mano che lo teneva stretto ora si affida alla sua.
Un passo incerto,
una parola si perde,
diventa quel bambino la guida sicura.
Papà è stanco, mamma cerca la via, il bambino c’è, cammina accanto,
Un fiore sboccia accanto al vecchio albero.
Il tempo cambia, l’amore rimane, il sole scende, il bambino tiene stretta la mano
che lo teneva un tempo.
(A. Battantier, Memorie di un amore, 2009)
***
IL VECCHIO E IL BAMBINO
Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera.
I due camminavano, il giorno cadeva, il vecchio parlava e piano piangeva, con l'anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo di miti passati.
I vecchi subiscon le ingiurie degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni.
I vecchi non sanno, nel loro pensiero, distinguer nei sogni il falso dal vero.
L'immensa pianura sembrava arrivare fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare.
E il vecchio diceva, guardando lontano:
"Immagina questo coperto di grano, immagina i frutti e immagina i fiori e pensa alle voci e pensa ai colori. E in questa pianura, fin dove si perde, crescevano gli alberi e tutto era verde. Cadeva la pioggia, segnavano i soli il ritmo dell'uomo e delle stagioni".
Il bimbo ristette, lo sguardo era triste e gli occhi guardavano cose mai viste.
E poi disse al vecchio con voce sognante:
"Mi piaccion le fiabe, raccontane altre".
(Francesco Guccini)
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