L'amore non è il contrario della menzogna, né è un antidoto contro la falsità.
L'amore non può nascere dove c'è calcolo, dove c'è l'intenzione.
Quando mente, l'uomo costruisce un'immagine di sé, e quell'immagine si frappone tra lui e la verità.
Talvolta crediamo che l'amore sia un rifugio dalla paura, un luogo in cui ci sentiamo al sicuro, ma spesso lo trasformiamo in un'illusione personale, un bisogno che ci rassicura.
E in questa illusione, la menzogna è inevitabile.
Perché amiamo secondo il nostro desiderio di possedere, di controllare, di sfuggire alla solitudine.
La menzogna è spesso una scelta che nasce da quella solitudine, da quell'ansia che divora l'uomo.
Si mente perché la verità è troppo nuda, troppo fredda.
La menzogna non è un errore, ma una decisione.
Non possiamo escluderla dall'amore perché l'amore, come la vita, è una serie di decisioni.
Decidiamo di amare, come decidiamo di mentire.
Le persone si aggrappano a quel che possono: la menzogna diventa un ponte tra ciò che sono e ciò che vorrebbero essere agli occhi dell'altro.
Ma è questo l'amore? Un desiderio continuo di essere visti?
No, l'amore che nasce da un desiderio di essere visti è un'estensione dell'ego.
Ci leghiamo a un'idea di amore che è un proiettare il nostro io sull'altro.
La menzogna non è solo l'alterazione della verità, ma è l'alterazione di ciò che siamo, nella speranza che l'altro ci accetti.
Ma l'amore non può essere questo, altrimenti è sempre condizionato dalla paura del rifiuto, dalla paura di non essere all'altezza.
Quando ami, non c'è spazio per la paura, e quindi non c'è spazio per la menzogna.
Allora cosa resta, se non possiamo accettare che le persone abbiano paura?
Se l'amore è privo di difetti umani, diventa un'astrazione, qualcosa di irraggiungibile per chi vive ogni giorno nella confusione, nella lotta per la sopravvivenza.
Vedo persone che si amano e si distruggono allo stesso tempo, proprio perché non sanno fare a meno di mentire, a sé stessi prima ancora che agli altri.
Forse l'amore è anche questo: un inciampo nella propria imperfezione, un cercare di essere sinceri mentre si teme la verità.
Non dico che le persone non debbano avere paura. Dico che la paura non può essere la base dell'amore.
Se ami qualcuno e poi hai paura di perderlo, è davvero amore? O è solo attaccamento?
Immagino l'amore come un fiume che scorre senza sforzo, senza aspettative, senza pretese. Non chiede nulla in cambio. Non mente perché non ha nulla da proteggere, nulla da guadagnare.
Alcuni mentono perché sono intrappolati nelle loro vite, nei loro destini, nei ruoli che hanno costruito per sé stessi.
Mentono per sopravvivere, ma cercano, nel profondo, quell'antica idea di purezza.
Non si può negare che l'amore umano sia complesso. Non è forse proprio la sua imperfezione a renderlo reale?
Forse l'amore di cui parlo è al di là del personale. Non è legato all'individuo, alla sua storia o ai suoi limiti. È qualcosa che trascende l'ego. È lì, disponibile per chiunque abbia il coraggio di rinunciare alla propria immagine, alla propria paura.
Quando smettiamo di difenderci, quando siamo totalmente vulnerabili, allora possiamo amare.
L'amore non è qualcosa che si può possedere. È un passaggio, un luogo in cui ci si ritrova per un attimo, prima di essere di nuovo travolti dalla vita.
E le menzogne, quelle, sono solo i tentativi maldestri di aggrapparci a qualcosa che, in fondo, non ci appartiene.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Mip Lab, 9-10/2024. Art by Stephen Stadif)
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