NORA (l'idealizzazione ha un difetto: finisce per mancarti chi non è mai esistito. Come si dimentica qualcosa che non è mai esistito?)
Ogni volta che penso a Nora, mi torna in mente quando ho deciso che avrei smesso di cercarla in ogni donna che incontravo.
Eppure, eccola lì, nei miei pensieri, nei miei errori.
La sua presenza era una trappola, un filo invisibile che tirava fuori il peggio di me, il narcisista, l’ossessionato, il paranoico.
La sua assenza?
Peggio ancora.
Ma Nora non esisteva, non esisteva nel modo in cui l’avevo plasmata.
Forse esisteva una Nora vera, con difetti, paure, banalità.
Ma io non la volevo quella Nora, volevo quella perfetta.
E questo mi condannava a inseguire il nulla, a innamorarmi dell’idea di lei, non di lei.
Il silenzio nella stanza è un coltello. Lo sento, lo vedo.
È Nora che non c’è, ma è dappertutto.
Si muove nei miei pensieri, un’ombra, una fiamma, e non si spegne mai.
La sua voce mi parla nelle notti vuote.
Ho provato a dimenticare, a non pensarci.
Ma come si dimentica qualcosa che non è mai esistito?
Come si cancella qualcuno che hai creato tu stesso, pezzo dopo pezzo, come un artigiano pazzo?
Nora era tutto ciò che volevo che fosse.
Ed è per questo che non poteva esistere.
Scrivo di lei come si scrive di un sogno.
Lieve, fragile, distante, un’illusione ben raccontata.
Io ero un lettore perso nelle strofe, un poeta troppo innamorato della propria immaginazione.
Mi manca un paradosso che stringo tra le mani, sabbia. Cosa si perde, quando non si possiede niente?
Alla fine, capisci che non era altro che un riflesso, un assurdo gioco della mente.
Era il tuo bisogno di riempire un vuoto, il desiderio di dare un nome alla tua solitudine.
Non c’è Nora, non c’è il tuo desiderio, non c’è neanche quel vuoto. proiezioni.
E quando lo comprendi non rimane più niente da idealizzare, da rimpiangere, da possedere.
Sei libero.
E, con la libertà, arriva la pace.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Mip Lab, MSS, 12/2024)
#memoriediunamore
#MIPLab