In un mondo in cui l'influenza sociale si mescola con la vanità e l'avidità, ecco una nuova puntata dedicata al trionfo della superficialità incarnato da "influencer" truffaldini.
Chiara Ferragni, regina dei social, e Balocco, industria dolciaria, sono stati multati dall'Antitrust, ma non per la loro dolce e gustosa collaborazione.
No, la sanzione arriva per un pandoro "griffato", una leccornia per l'ego, presentato come filantropico ma rivelatosi un pretesto per arricchirsi.
L'autorità accusa le società di Ferragni di aver orchestrato una sinfonia di menzogne, facendo credere ai consumatori che la loro scelta del pandoro "Pink Christmas" avrebbe generato una nobile e disinteressata donazione all'Ospedale Regina Margherita di Torino.
Epperò, il dolce segreto sta nel fatto che la donazione era già stata versata da Balocco mesi prima, e le società di Ferragni hanno incassato oltre 1 milione di euro senza versare nulla all'ospedale. Niente!
Questa commedia di falsità si svolge su diversi palcoscenici: comunicati stampa ingannevoli, cartigli sui pandori "griffati" e post sui social della signora Ferragni.
Un abile ingegno che ha tratto in inganno i consumatori giocando sulla loro sensibilità verso cause benefiche, in particolare quelle a favore dei bambini affetti da gravi malattie.
Il prezzo esorbitante del pandoro "griffato", proposto a due volte e mezzo il prezzo del classico Balocco, diventa la ciliegina sulla torta di questa frode, contribuendo a rendere ancor più illusoria la percezione di poter contribuire a una nobile causa.
Le menzogne hanno minato la libertà di scelta dei consumatori, insomma, la classica pratica commerciale scorretta, un affronto al dovere di diligenza professionale e un'ingannevole manipolazione delle emozioni umane.
(A. Battantier, Mip Lab)
#miplab