Viganella, un piccolo borgo piemontese avvolto dalle maestose montagne della Valle Antrona, è stato a lungo intrappolato nell'oscurità, con il sole che lo abbandonava per 83 giorni all'anno.
Un'idea visionaria ha cambiato il destino di questo luogo remoto nel 2006: uno specchio gigantesco, posizionato sulla montagna alle spalle del paese, ha cominciato a riflettere i raggi solari sulla piazza principale, portando la luce nella vita degli abitanti.
Quel giorno, la piazza era piena di gente. I bambini giocavano a palla, gli anziani chiacchieravano seduti sulle panchine, turisti scattavano foto.
Tra la folla, si distingueva la figura dell'anziano Parin. "È una meraviglia vedere il sole in inverno", disse Parin a un gruppo di turisti. "Prima, in questo periodo dell'anno, eravamo sempre al buio. Ora, possiamo uscire e stare all'aperto anche di giorno".
Gli rispose seccato il fratello Tonio. E già, perché c'era anche chi non vedeva di buon occhio il nuovo sole artificiale: "È un'invenzione diabolica, Il sole non si deve portare in casa, deve arrivare lui, come è sempre stato".
Il ritorno del sole a Viganella ha portato con sé anche degli aspetti buffi e bizzarri.
Ad esempio, i bambini si sono abituati così tanto al sole artificiale che, quando il sole reale torna a splendere, si nascondono per non farsi scottare.
Altri vecchi del paese, invece, si lamentano che il sole artificiale non è così caldo come quello naturale.
E poi ci sono gli animali, che non capiscono, e i cani abbaiano al sole
Un gatto grigio è seduto su un davanzale, a scrutare la piazza. Il sole lo illumina, e le sue macchie rosse brillano come gioielli. Il gatto sembra ipnotizzato dalla luce, e ogni tanto sbatte le palpebre. Un turista che passa di lì lo osserva e sorride. "Che bel gatto!" esclama. "Sembra un pappagallo". Il gatto lo guarda di sottecchi, poi torna a fissare il sole.
Un vecchio signore, con la barba bianca e il cappello a falde larghe, sta passeggiando per la piazza. Il sole lo illumina, e lui sembra un fantasma.
Un gruppo di ragazzini lo vede e inizia a ridere. "È il sole!" grida uno dei ragazzini. Lo ha fatto diventare un fantasma!".
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La storia di Viganella è una storia di speranza. È la storia di un paese che, grazie all'ingegno e alla determinazione dei suoi abitanti, ha trovato un modo per superare le avversità della natura.
È una storia che ci insegna che, anche nei momenti più difficili, è sempre possibile trovare la luce.
(A. Battantier, Memorie di in viaggio, miplab, 2016)