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LA PICCOLA ISABEL

Il principio di termodinamica secondo cui l'energia non si crea né si distrugge, ma si trasforma, è una delle leggi fondamentali della fisica. Questo principio può essere applicato anche alla vita, che è una forma di energia. Quando una persona muore, la sua energia non scompare, ma si trasforma in altre forme di energia, come il calore, la luce e la materia.

Il concetto di reincarnazione è l'idea che l'anima di una persona morta possa rinascere in un altro corpo. Questa credenza è diffusa in molte culture del mondo, tra cui quella indiana, quella cinese e quella greca.

Tutto questo ho pensato quando è morta Isabel a 7 anni.

Isabel era una bambina vivace e curiosa, amava giocare con gli animali e inventare storie. Era anche molto affettuosa con i suoi genitori e con me che avevo 8 anni di più.

Un giorno, Isabel e la sua famiglia erano al mare. Era una giornata calda e soleggiata, e le onde erano alte. Isabel e suo padre stavano nuotando quando un'onda improvvisa la travolse. Suo padre riuscì a salvarla, ma lei era già in arresto cardiorespiratorio. Fu portata in ospedale, ma i medici non riuscirono a salvarla.

La morte di Isabel fu un evento tragico che lasciò un vuoto incolmabile nella sua famiglia. I suoi genitori non riuscivano a credere che la loro bambina fosse morta. Si chiedevano come potesse essere possibile che una vita così giovane e piena di promesse fosse stata spezzata così prematuramente.

Un giorno, il padre di Isabel stava camminando per il bosco quando vide un piccolo fiore giallo. Il fiore era così bello che il padre si fermò a guardarlo. Era un ranuncolo, piccolo e delicato, ma i suoi petali erano di un giallo brillante che sembrava quasi illuminare il giorno. All'improvviso, ebbe l'impressione che quel fiore lui lo conoscesse. Mentre lo osservava, sentì una strana sensazione, come se Isabel fosse lì con lui. 

Il padre si rese conto che il fiore giallo era piccolo e fragile, proprio come Isabel. Ma il fiore era anche pieno di vita e di bellezza, proprio come Isabel.

Si chinò e lo raccolse con cura. Lo mise in tasca e continuò il suo peregrinare, da quel momento non fu più lo stesso.

Il padre iniziò a pensare che forse Isabel non era davvero morta. Forse la sua anima si era trasformata in un altro essere, in un altro corpo. Forse Isabel era rinata come quel piccolo fiore giallo.

Questa idea gli diede conforto. Gli permise di credere che Isabel non era andata via per sempre, ma che era ancora con lui, in qualche modo.

Il padre di Isabel iniziò a portare il fiore giallo con sé ovunque andasse. Lo teneva sul suo comodino, sul suo tavolo da lavoro e nel suo portafoglio. 
Quel fiore giallo gli dava conforto. Era come se fosse un pezzo di Isabel che era rimasto con lui.
Quando si sentiva triste o solo, guardava il fiore e pensava a Isabel.

Il fiore giallo divenne un simbolo di speranza e di amore. Gli ricordava che la vita è una trasformazione continua, e che l'energia non si crea né si distrugge, ma si trasforma. 

Un giorno, però, il fiore appassì. il padre fu devastato. Si sentiva come se avesse perso Isabel di nuovo.

Decise di seppellire il fiore nel bosco. 

Da quel giorno, quel papà iniziò a cercare altri fiori gialli. Li trovava nei campi, nei prati, nei parchi. Non li recava via, ma li osservava con rispetto, come se fossero sacri.

Un giorno, mentre camminava in un campo di grano, vide un gruppo di ranuncoli. Erano bellissimi, e il padre si sentì come se la figlia fosse lì con lui.

Si sedette tra i fiori e chiuse gli occhi. Respirò il loro profumo e sentì il calore del sole sul suo viso.

Per un momento, dimenticò il dolore per la perdita di sua figlia. Si sentì felice, sereno.

Era come se Isabel gli avesse detto: "Sono qui, papà. Sono sempre con te".

Il papà sorrise. Aprì gli occhi e guardò i ranuncoli.

"Ti amo, Isabel", disse.


(A. Battantier, Mip Lab, 2019)

#miplab
#memoriediunamore



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