Passa ai contenuti principali

DAL PENSIERO ALL'AZIONE: STRATEGIE PER VIVERE BENE IL MONDO

Il viaggio dalla mente all'azione è un percorso talvolta ostacolato da barriere emotive, logiche e creative. 

Tuttavia, attraverso l'acquisizione di specifiche competenze, è possibile trasformare i nostri pensieri in azioni efficaci e significative, modellando la nostra realtà in modo consapevole e appagante.

Il pensiero strategico, inteso come capacità di elaborare piani d'azione efficaci per il raggiungimento di obiettivi a lungo termine, rappresenta una chiave fondamentale per vivere bene il mondo. 
Esso si fonda su una serie di microskill, abilità specializzate che costituiscono i mattoni del pensiero strategico.

Tra queste microskill spiccano:

ANTICIPAZIONE
La capacità di anticipare cambiamenti o esigenze future consente di prepararsi efficacemente alle sfide che ci attendono.

RAGIONAMENTO ANALOGICO 
Riconoscere modelli comuni in aree apparentemente disparate permette di trasferire strategie e soluzioni da un contesto all'altro.

MAPPATURA CONCETTUALE 
Comprendere le relazioni tra diversi elementi aiuta a definire connessioni complesse e adottare un approccio sistemico ai problemi.

FORMULARE DOMANDE DI ALTA QUALITÀ
Porre le giuste domande è essenziale per comprendere a fondo una situazione e prendere decisioni informate.

METACOGNIZIONE
Essere consapevoli dei propri bias cognitivi e modelli di pensiero consente di evitare errori di valutazione e di assumere un atteggiamento più obiettivo.

PRAGMATISMO
Applicare soluzioni pratiche per l'esecuzione efficace della strategia assicura di trasformare le idee in azioni concrete.

ACUTEZZA
Avere un forte senso della sfumatura permette di identificare opportunità e minacce che potrebbero sfuggire agli altri.

SANO SCETTICISMO 
Approcciare le informazioni con scetticismo aiuta a evitare di credere a affermazioni infondate e a perseguire la verità.

RAGIONAMENTO ABDUTTIVO
Formulare ipotesi informate per piani d'azione consente di esplorare possibili soluzioni e generare nuove idee.

CONTRADDITTORIETÀ
Assumere azioni contrarie alla "saggezza" convenzionale (o conformismo più stagnante) può portare a risultati sorprendenti e sfidare lo status quo.

DEVALORIZZAZIONE
Ridefinire e sfidare le norme consolidate stimola l'innovazione e il pensiero creativo.

RESISTENZA PERSONALE
Adattare la propria strategia di fronte alle battute d'arresto è fondamentale per perseverare e raggiungere i propri obiettivi.

RIFORMULAZIONE
Guardare ai problemi da nuove prospettive può portare a soluzioni innovative e sblocchi mentali.

NARRAZIONE 
Creare narrazioni convincenti per comunicare la strategia in modo efficace e coinvolgente.

CORAGGIO
Essere disposti a correre rischi calcolati apre nuove possibilità e porta all'azione.

CURIOSITÀ
La spinta ad esplorare e acquisire nuovi orizzonti fornisce un vantaggio competitivo.

EMPATIA
Comprendere gli altri permette di sviluppare strategie più inclusive e mirate.

Queste microskill, combinate tra loro, formano un potente arsenale per affrontare le sfide del mondo moderno e vivere una vita appagante e significativa. 

Attraverso la pratica costante e l'applicazione consapevole di queste competenze, possiamo trasformare i nostri pensieri in azioni concrete, plasmando il nostro futuro e contribuendo a un mondo migliore.

(Andrea Battantier, Didier Doutest, Lao in the company knows the formula, 2005)

Post popolari in questo blog

SPESSO IL PUNTO DEBOLE DI UNA PERSONA È SEMPLICEMENTE UN'ALTRA PERSONA

"Ci piaccia o non ci piaccia, l'Altro ha un altro Altro. Talvolta giungiamo a vederlo, ma ci vogliamo illudere che sia sempre lo stesso.  E invece è l'Altro dello Stesso.  Ma lo Stesso non è più lo stesso.  È anche qualcos'altro: l'Altro.  Questo vale anche per noi, ci piaccia o non ci piaccia". (M. Thompson Nati, Paradoxes of ego,1995) "Tu hai ciò che sei.  L'essere si può modificare.  Non farti portare dai tuoi sogni.  Conduci i tuoi sogni alla realtà del tuo essere" (Lao Bu Shem)

LETTERA ALL'AMICO IMMAGINARIO

LETTERA ALL'AMICO IMMAGINARIO. "Caro amico speciale, è da tanto tempo che ci conosciamo, e anche se ora ho quasi 30 anni, io di te continuo a fidarmi come quando avevo 4 anni. Ricordi? Avevo paura la notte, temevo il mostro Pallone, e allora, per farmi forza t'invocai, e tu arrivasti con la spada del manga mio preferito. I miei erano contenti, finalmente non dovevano più alzarsi di notte, perché tanto c'eri tu. Oddio, a dire la verità, i miei non si scomodavano nemmeno prima, ecco forse perché poi sei arrivato tu. Ti ho chiamato Ted, ma il tuo secondo nome era Guardiano. Poi alle medie diventasti Guardian e Warrior, sai, stavo imparando le lingue. Quello che mi ricordo è che io non volevo proprio che ti scoprissero, e non ne parlavo con nessuno. Sono stato bravo vero? Quando parlavo tra me e me, e mi dicevano: "Con chi parli Alfredo?". Io li fregavo sempre, rispondendo: "Parlo tra me e me", ma mica ti tradivo. Poi per fortuna ho scoperto alle elem

CHI TROPPO MOLTO NULLA NIENTE

CHI TROPPO MOLTO NULLA NIENTE. "Che poi è il problema mio. Io voglio tanto troppo e alla fine non ottengo nulla. Forse dovrei accontentarmi, ma non nel senso del rassegnato. Bu, non so. Forse quello che ho mi dovrebbe bastare per darmi la carica per andare avanti senza soffrire per quello che non ho. Insomma me sò incartato. Voglio dire, dovrei usare quello che ho per andare avanti, altrimenti resto sempre a mani vuote, con questo senso di lamentela e di tristezza che mi assale perché non ho le cose, perché non ho raggiunto me stesso. Ma me stesso eccolo, son io, son qua. Ho  problemi con il concetto di fallimento, perché tante volte mi sono trovato ad intraprendere dei percorsi. Per poi finire nei burroni del fancazzismo, nelle selve delle indecisioni perenni. Non mi ero mai chiesto però quanto dipendesse da me, e dalle mie posizioni iniziali, ovvero volere la luna senza neanche essere sceso dal letto. Vuoi qualcosa? Inizia a trovare le ciabatte, inizia a vestirti, in

Mi chiamo Andrea Giovanni Battantier, psicologo in un Consultorio

(Dedicato a mio padre e al papà di Antonio Leotti) Me ne sono andato pensando all'errore di lasciare solo mio padre, Antonio Gennaro Battantier, nato a San Casciano dei Bagni, agricoltore, uomo retto e gran lavoratore. Ho cercato per anni la perfezione, seminando errori, che poi ho coltivato, cucinato e mangiato. Mio padre da me si aspettava ben altri raccolti. Mi chiamo Andrea Giovanni Battantier, psicologo in un Consultorio, e sono ossessionato da mio padre, che un bel giorno lascia tutto in campagna e si mette a cercarmi, finendo barbone. E' stata mia la colpa? Io me ne partii per rinascere uomo. Lui per morire da bambino che non fu. Mio padre che non mi parlava, e mi scriveva belle lettere con la sua penna antica. Io leggevo quei pesanti fogli e sì, mi commuovevo, ma mai una volta poi trovai il coraggio di rispondere. Io parlavo bla bla bla, e lui scriveva ccccccccccc. Io un bel giorno lo trovai sulla panca del mio Consultorio, con la barba e quel suo essere ormai sperso e