Oggi è una giornata come tante altre. Mi sono svegliato, ho fatto colazione, sono andato a scuola, ho fatto i compiti e ora sto scrivendo nel mio diario.
Come al solito mi sento un po' spaesato. Non capisco cosa vogliono gli altri da me, non capisco mai niente, mi dicono, io vorrei solo giocare sul tappeto con le macchinine e i tappi.
Ho 11 anni, sono goffo e pasticcione, non capisco le battute, non so come fare amicizia, non so come comportarmi con le ragazzine, Tiziana neanche mi guarda.
Io questo mondo non lo capisco e il mondo non mi capisce.
A scuola, i miei compagni mi prendono in giro.
Mi chiamano "secchione", "bambolo" (è un gioco di parole per via del mio cognome), "sfigato". Io non ci faccio caso, ma dentro mi sento ferito.
Vorrei avere più amici, ma non so come fare. Non sono bravo a parlare con gli altri, non so cosa dire.
E poi c'è la mia famiglia. Mia mamma è sempre indaffarata a fare le cose della casa. Non ha tempo per me. Mio padre è sempre assente. Non lo vedo mai.
Mi sento solo.
Quando sono triste però cerco di farmi compagnia ridendo e adesso sto leggendo dei libri molto belli che insegnano a fare le battute e a raccontare le barzellette.
Un giorno capirò cosa mi succede, troverò la mia strada, troverò il mio posto nel mondo.
(A. Battantier, Memorie di un bambino, 2023, Antonio Bam, 11 anni)
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