Rifletto sulle dinamiche di potere presenti nei processi per violenza sessuale. La tattica della vittimizzazione secondaria, con domande invasive, può essere vista come uno strumento per mantenere il controllo patriarcale.
La cultura dello stupro avvalora un sistema che spesso minimizza o giustifica la violenza contro le donne.
Fate attenzione, nel contesto dei processi quasi sempre le domande della difesa perpetuano una tattica vecchia quanto i processi per stupro.
La vittimizzazione secondaria mette in dubbio l'accusa di stupro, in linea con una cultura che spesso sottovaluta la voce delle donne.
Enorme è il danno inflitto alle vittime, poiché queste domande invasive alimentano stereotipi dannosi sulle donne e sulle violenze sessuali.
La necessità di un cambiamento culturale e di un approccio empatico emerge chiaramente da casi simili, evidenziando la persistenza di una mentalità patriarcale che mina la lotta contro lo stupro e la violenza di genere.
(Andrea Battantier, Mip Lab)
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