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Visualizzazione dei post da novembre, 2024

VUOI INSEGNARMI A BALLARE? (Storia di una coppia di ballerini)

Aureliano fissa il parquet segnato dalle suole, solcato dai tacchi, immaginando in quel disordine tutto il contrario: un ritmo segreto, nascosto sotto la patina opaca del tempo.  La pista è vuota, fuori orario; Sibilla ha appena finito una lezione, mentre lui si aggira intorno alle sedie, con le mani nelle tasche.  "Allora?" gli chiede lei, alzando gli occhi da una delle sue borse interrompendo per un attimo di cercare qualcosa con ostinazione. Aureliano stringe le spalle, e fa una domanda che non ha mai formulato prima, nemmeno nella sua testa: "Vuoi insegnarmi a ballare?"  Sibilla lo guarda, e in quegli occhi vede tutto quello che lui non è. Si sente già fuori tempo, fuori tempo massimo.  La faccia di lei si distende in un mezzo sorriso che non raggiunge gli occhi. "Non sei tipo, Aureliano. Ci abbiamo messo anni a imparare a stare insieme senza dover fare per forza le stesse cose. Cosa ti prende ora?" Lui si gratta la testa, un gesto infantile e ostinato

IL 2024 È STATO L’ANNO PIÙ CALDO: SI TEME PER I PROSSIMI A VENIRE

Sembra che il 2024 abbia deciso di battere ogni record climatico, e il motivo di allarme, a conti fatti, è giustificato.  Ma, per molti, “allarme” è una parola grossa, c’è sempre chi minimizza, chi cita i propri giardini ancora verdi, le piogge di una settimana di ottobre o, per i più ottimisti, le nuove occasioni di vitamina D.  Eppure, mentre discutiamo del prossimo inverno che sembra essersi dimenticato di arrivare, le evidenze scientifiche, i modelli climatici e i fenomeni estremi ci indicano un trend inquietante. RISCALDAMENTO GLOBALE: OLTRE IL RECORD ANNUALE Quello che sta accadendo sotto i nostri occhi non è una fluttuazione temporanea. Il 2024, secondo le ultime proiezioni, sarà probabilmente l’anno più caldo mai registrato, ma paradossalmente potrebbe rivelarsi uno dei più freschi degli anni a venire.  Gli scienziati concordano sul fatto che ogni decennio successivo a questo potrebbe segnare nuove impennate di calore globale, dovute in gran parte all’aumento di concentrazioni

OGGI COMPIO 16 ANNI (perché la vita non è né l’inizio né la fine, né un ponte tra due terre sconosciute. La vita è tutta qui, nella semplicità e nella pienezza dell’istante che stai vivendo)

Oggi compio sedici anni, non sono più una ragazzina, ma non sono nemmeno adulta.  Sto a metà di un ponte che unisce due terre, non so ancora bene quale delle due mi stia chiamando.  Sto a metà sospesa, tra un mondo che ho già abbandonato e uno che non conosco ancora.  Guardo avanti e vedo l'incertezza, mi volto indietro e la mia infanzia mi guarda ancora, c'è una casa che non posso più abitare ma che non ho mai lasciato. Sento intorno solo un grande rumore, mi dicono che devi essere ambiziosa, che mi devo sforzare, impegnare, per realizzare i miei desideri, che a volte nemmeno comprendo. Penso a mia nonna, magari pure io da vecchia, posso ritrovare la pace che sentivo da bambina, quella purezza di sguardo che non chiedeva nulla, che non voleva altro che il vivere quello che stavo facendo. Temo i miei sogni perché ne temo il fallimento,  Alla mia età tutto sembra possibile, ma anche tutto appare confuso e inafferrabile.  Con le mie amiche desideriamo con impazienza ciò che non a

SEMPRE E PER SEMPRE (Ci incontriamo, ci scopriamo, ci feriamo e poi torniamo a cercarci, come bambini che giocano a nascondino)

L’amore, questa meravigliosa calamità, è una promessa, sì, ma una promessa fatta a se stessi di fronte a uno specchio.  Ci convinciamo, con la stessa forza con cui si cerca di domare il vento, che esista qualcuno che sarà lì, “sempre e per sempre”, una (r)assicurazione contro il logorìo del tempo e della solitudine.  Ma l’amore è anche una gran bugia che raccontiamo a noi stessi, e come tutte le bugie ha la pretesa di salvare. Siamo esseri piccoli, a ben vedere, umanità in miniatura, che si illudono di marciare insieme “dalla stessa parte”. Ma da quale parte?  E soprattutto: c’è davvero un posto in cui ci aspettiamo di arrivare?  Pioggia e sole cambiano la faccia alle persone.  E allora?  Cambiamo, sempre e comunque, eppure ci ostiniamo a cercare negli occhi altrui quel qualcosa che ci faccia credere che, sì, siamo ancora noi, riconoscibili, “sempre gli stessi”.  Ma chi può dire di non essere cambiato?  Chi può dire di non avere messo una maschera, una, mille volte, solo per scoprire c

CI POSSO PROVARE

Posso allargare le spalle? Posso.  Anche se pesano, anche se un po' cedono,   ho due spalle robuste,   più forti di quanto credessi.   Le vedo allargarsi sotto le botte, le vedo piegarsi, curvarsi, ma non mollano.   Ci posso provare. Ho parole nascoste in bocca? Ho l'inferno e il paradiso, ci sono frasi a metà, e parole che si perdono come fumo.   Ne ho altre, rosse come ferite, sanguinano ancora.   Ce ne sono alcune che masticano il silenzio fino a inghiottirlo.   Ma ci sono anche parole che aspettano, pazienti, per sbocciare come fiori notturni sotto la lingua.   Ci posso provare. Ho vissuto tutte le sfumature del bianco e del nero? Ne ho viste abbastanza, sì, ombre che si allungano e luci che sbiadiscono.   Ho guardato il giorno morire e il buio soffocare ogni cosa.   E anche quando era solo grigio, anche quando sembrava un colore senza fondo, ho imparato a osservare, a stare dentro, a perdermi.   Ora so che ogni sfumatura è viva, ogni colore respira.   Ci posso provare. Pos

GLI AMORI IN CORSO

L’amore è dietro l’angolo ma la strada è chiusa.   Si srotola davanti come filo di ferro arrugginito,   incespica fra i segnali, rallenta, tu credi davvero di volerlo?   Strada chiusa, lavori in corso. Ma a piedi si passa, basta badare agli ostacoli. Sono incerti i passi, la polvere inghiotte i pensieri, dietro l’angolo   non c’è certezza alcuna.   Le mani spingono la rete, tremano, non sanno se vogliono davvero aprire, o fermarsi e guardare soltanto il cammino.   Basta avvicinarsi per trovarne l’inizio che non sai. Non sono gli ostacoli il problema, il rischio è non vedere che ogni svolta è già amore senza essere giunti a destinazione. Il sentiero esiste se lo calpesti, solo se ci credi. (A. Battantier, Memorie di un amore, Mip Lab, 11/2024) #memoriediunamore  #memoriediunapoesia  #MIPLab

SI PUÒ RIPIANTARE UN ALBERO?

Un albero raccoglie i segni del tempo, i mormorii dei tuoi passi, la tua ombra bambina. Le sue radici affondano sotto strati di terra che non calpesteremo mai.   Lui resta fermo, accoglie e tace, insieme si cresce. Venne il giorno in cui si decise, che non serviva più.   Tutto ciò che amiamo e custodiamo, sorge e si disfa con noi, polvere di un sogno.   Il nodo stringe il cuore, sigillo di un addio segreto. Si può ripiantare un albero?  Il tempo risponde, come l’acqua al ciottolo: in cerchi ampi, sempre più larghi, fino alla calma dissoluzione. Non l’illusione di tornare, ma la promessa di essere qui,   in ogni passo, ogni respiro. Quel nodo al cuore stringilo come il ramo spezzato che fa male ma nutre ancora, abbi il coraggio di germogliare, senza terra antica, senza memoria. Senza rumore ricomincia ogni cosa. (A. Battantier, 2024, A Rosalba Avagliano) #memoriediunapoesia  #memoriediunozen  #laobushem 

DUE FARFALLE (Bastava un istante, quello giusto, per essere eterno)

In un giardino due farfalle volteggiavano leggere. Una aveva ali arancioni screziate di nero, l'altra ali rosse con ombreggiature sfumate. Si sfioravano come foglie portate dal vento, eppure, quando si guardavano, sembrava che ogni battito delle ali contenesse un piccolo segreto.  «Dimmi qualcosa di bello,» disse la farfalla dalle ali nere, che si chiamava Ilya. La sua voce era un soffio, un sussurro tra le antenne delicate dell'altra. Yara, chiuse per un istante le ali, come per raccogliere qualcosa da offrire. Poi rispose: «Domani.» Ilya sospirò. «Ancora? Mi parli sempre del domani. Ogni vita è sempre “domani” con te.» Yara alzò le antenne, come se quel gesto potesse darle un’aria d’importanza. «Sì, ma pensa… anche domani ci rincontriamo. Non è meraviglioso?»  La loro storia non cominciava lì, in quel giardino. Ilya e Yara si erano già trovati e perduti in mille modi, in mille vite diverse.  Una volta erano stati gatti randagi, strusciandosi tra vicoli e promesse; un’altra vo