"La vita è breve. Perdona in fretta. Bacia lentamente" (Robert Doisneau)
L'amore come atto di equilibrio, una sfida contro il vuoto e il tempo.
L’amore è costruire insieme un ponte che non si regge mai del tutto. Ogni passo è un rischio, ogni passo un atto di fiducia.
Eccoli, sospesi tra il prima e il dopo, con lo sguardo rivolto in direzioni opposte.
Sono distanti e, nello stesso tempo, legati dalla stessa struttura.
Amare è continuare a camminare anche quando l’altro sembra scegliere un’altra strada.
L'amore è un cantiere, dove ogni passo ti ricorda quanto puoi cadere.
Ti incazzi, guardi quella struttura e pensi: 'È fragile come noi.'
Ma è proprio lì che sta il miracolo. Non nel costruire una cosa perfetta, ma nel restare in piedi, nonostante il vento, nonostante il vuoto.
E se ogni tanto devi saltare, lo fai. O non lo fai. Ma intanto il tempo non si ferma, per nessuno.
E quando uno cade? Quando l’abbandono diventa reale?
È qui che l’amore si scontra con la perdita, con il dover camminare su un sentiero che non esiste più.
Il percorso rimane lì, anche quando pensiamo di essere soli.
L’altro è sempre presente, nei gesti che abbiamo imparato insieme, nelle traiettorie che abbiamo creato.
Amare qualcuno non significa accettare che il suo viaggio possa non coincidere sempre con il nostro.
Certo, se cade, fa male. E se tu sei quello che cade, fa ancora più male. L’amore non è per i deboli, però. Devi essere disposto a sanguinare un po’. Forse tanto. E quando si ritorna, se si ritorna, non è mai come prima. È più sporco, più reale. È meno poesia e più sguardi stanchi.
Ma è lì che comincia l'amore.
Quando smetti di inseguire l’idea di un bel finale e accetti la trave sotto i piedi.
Resta la speranza (possibilità) che i percorsi, per quanto divergenti, possano incrociarsi ancora.
Che il tempo, quel grande orologio che ci guarda dall’alto, non sia solo un nemico ma anche un maestro.
Insegna che non importa quanto le distanze sembrino insuperabili: se ci credi, se lo vuoi, puoi sempre trovare un modo per costruire un nuovo ponte.
O distruggerlo. Perché a volte l’amore non è restare, ma lasciare andare. Non è un lieto fine; è un inizio, sempre e comunque. E se hai paura di cadere, allora stai fermo. Ma se vuoi davvero qualcosa, se ami davvero, cammina.
Anche se fa paura, anche se sai che non è sicuro. Perché è tutto quello che abbiamo: due travi e un po’ di luce.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Mip Lab, 11/24)
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