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SEMPRE E PER SEMPRE (Ci incontriamo, ci scopriamo, ci feriamo e poi torniamo a cercarci, come bambini che giocano a nascondino)

L’amore, questa meravigliosa calamità, è una promessa, sì, ma una promessa fatta a se stessi di fronte a uno specchio. 

Ci convinciamo, con la stessa forza con cui si cerca di domare il vento, che esista qualcuno che sarà lì, “sempre e per sempre”, una (r)assicurazione contro il logorìo del tempo e della solitudine. 

Ma l’amore è anche una gran bugia che raccontiamo a noi stessi, e come tutte le bugie ha la pretesa di salvare.

Siamo esseri piccoli, a ben vedere, umanità in miniatura, che si illudono di marciare insieme “dalla stessa parte”. Ma da quale parte? 

E soprattutto: c’è davvero un posto in cui ci aspettiamo di arrivare? 

Pioggia e sole cambiano la faccia alle persone. 
E allora? 
Cambiamo, sempre e comunque, eppure ci ostiniamo a cercare negli occhi altrui quel qualcosa che ci faccia credere che, sì, siamo ancora noi, riconoscibili, “sempre gli stessi”. 

Ma chi può dire di non essere cambiato? 
Chi può dire di non avere messo una maschera, una, mille volte, solo per scoprire che nessuna, alla fine, ci salva dalla noia del nostro volto e allora si cambia per non morire?

L’amore è il bisogno disperato di trovarsi in un altro, e al contempo la paura paralizzante di perdercisi dentro.

È un miraggio che si sposta sempre più in là, e più ci avviciniamo, più evapora.

Ci diciamo “ti amo” come se bastasse, come se quelle due parole potessero garantire il domani. 

L’amore è quella cosa che ci fa tremare di emozione e ribrezzo, la promessa di un eterno abbraccio che diventa, alle volte, un nodo scorsoio.

Ma è il senso della vita, dirai tu. Forse. Eppure il senso della vita sembra consistere proprio nel trovarsi e perderci, nello sparire dietro alle nostre stesse promesse non mantenute.

Ci incontriamo, ci scopriamo, ci feriamo e poi torniamo a cercarci, come bambini che giocano a nascondino e, pur sapendo che nessuno verrà mai a cercarci, restano fermi in un angolo, con le mani sul viso, sperando. Sì, sperando che qualcuno dica: “Trovato!”

E così, alla fine, è un po’ come con le scarpe. 
C’è chi cammina con le stesse scarpe per strade diverse, tentando di adattarsi, di non sembrare fuori posto, di non sporcarsi troppo. 
E c’è chi, con diverse scarpe, percorre la stessa strada: forse per darsi un tono, forse perché spera che un cambio di scarpe cambi qualcosa anche nel cammino. 

Alla fine, sono solo scarpe, e il cammino è il nostro. Quell’amore “sempre e per sempre” non è che una nota stonata di una canzone che conosciamo a memoria ma che, chissà perché, continuiamo a cantare, fuori tempo e fuori tono.

Eppure, torniamo lì, ogni volta, come se quel miraggio d’amore fosse reale. 

Lo cerchiamo, come si cerca un ombrello quando scoppia il temporale, illudendoci che possa proteggerci, che possa salvarci. 

Ma pioggia e sole non si fanno domare; graffiano, mordono, scalfiscono, sì, e poi passano, ci lasciano soli, con noi stessi. 

E noi, con le nostre stesse mani vuote, continuiamo a tendere verso qualcuno, verso un “sempre e per sempre” che ci conforti, che ci dica: “Sì, stavolta è diverso.” 

Ma forse, e dico forse, l’unico amore che davvero non può perdersi è quello che non cerchiamo mai davvero di possedere. 

È quello che passa come una folata di vento, che morde e poi lascia andare, lasciandoci dietro la consapevolezza – se siamo fortunati – che siamo solo visitatori in questa storia chiamata amore, di questa storia chiamata vita.

Eccoci qui, viaggiatori su una strada che non conosce destinazione, con l’illusione in tasca e il cuore pieno di cicatrici. 

L’amore ci diciamo, è il senso della vita. E forse lo è davvero. 

Ma non perché ci completa o ci salva, ma perché ci ricorda quanto siamo, irrimediabilmente, comicamente, e gloriosamente umani.


(A. Battantier, Memorie di un amore, Mip Lab 11/24, lab RM 1. Art by Stephen Stadif)


***
Pioggia e sole cambiano la faccia alle persone, fanno il diavolo a quattro nel cuore e passano e tornano e non la smettono mai.

Sempre e per sempre tu
ricordati dovunque sei, se mi cercherai, sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai.

Ho visto gente andare, perdersi e tornare e perdersi ancora e tendere la mano a mani vuote. E con le stesse scarpe camminare per diverse strade o con diverse scarpe su una strada sola.

Tu non credere se qualcuno ti dirà che sono io sempre lo stesso e non si cambia ormai.

Pioggia e sole abbaiano e mordono, ma lasciano, lasciano il tempo che trovano.

E il vero amore può nascondersi, confondersi, ma non può perdersi mai.

Sempre e per sempre, dalla stessa parte, mi troverai. Sempre e per sempre, dalla stessa parte, mi troverai.

(Scritta da Francesco De Gregori, e interpretata da Fiorella Mannoia) ♥️


#memoriediunamore 
#memoriediunacanzone 
#stephenstadif 
#MIPLab  


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