Si è bloccato l'ascensore. Mi trovo dentro questo spazio angusto, un quadrato asfissiante di tempo e pensieri. È passata quasi un'ora e non riescono ad aprire, mi dicono che devo aspettare.
Ne approfitto per pensare, tutto può accadere, o nulla può cambiare. Si sente la corda traballare. Mi trovo in bilico tra il desiderio e il dovere, la paura di perdersi e il terrore di scegliere.
Una vita sul filo, dove la decisione appare sempre più lontana quanto più si avvicina il momento di prenderla.
Cosa significa scegliere?
E perché questa semplice azione, questa scommessa di una frazione di secondo, può diventare un baratro?
Perché scegliere?
Alle volte penso che la vita non mi offre nulla, solo tempo da sprecare.
L’attesa. C’è un ritmo che si ripete, un conto alla rovescia che diventa la misura del nulla. Ogni giorno è un piccolo morso di agonia, un passo verso una decisione che non arriva, perché non c’è niente da scegliere.
Mi sento solo, probabilmente, un po’ stupido.
Dovrei pensare che è un gioco. Un gioco in cui non si può vincere, perché scegliere fra una cosa o un'altra non colmerà il silenzio che sento dentro.
La vita passa e non ho mai preso davvero una decisione. Rimango solo, con la paura di essere, per sempre, un uomo diviso a metà.
La scelta di non scegliere è solo la paura di riconoscere la propria insignificanza; o la paura di fallire.
Il tempo passa, il tecnico non arriva. Sospeso ad un filo. Come un pendolo che oscilla da una parte all’altra, ma sempre verso lo stesso punto: l’incertezza.
La decisione non è mai semplice, mai scevra di conseguenze, anche non scegliere è una scelta.
Lo so, è umano questo tentennare, questo non sapere cosa fare del tempo, della vita, delle emozioni.
Ho ancora tempo per fare la mia scelta. Non c’è nulla di sacro in una decisione. Prendila e poi agisci - mi dico- poi vedi, poi ne prendi un'altra.
Siamo creature fragili, e questa incertezza ci rende ciò che siamo.
La mente, che si aggrappa alle scelte come a una scialuppa di salvataggio, è essa stessa il problema.
Non sono le scelte, non è il tempo che si ha davanti, è l’idea di scegliere che soffoca.
Il pensiero si è imposto su tutto, ha reso ogni decisione un campo di battaglia tra desiderio e paura.
La soluzione non sta nella scelta. La libertà non è il risultato di una decisione presa, ma di una comprensione profonda dell’illusione che la scelta rappresenta.
Io non devo scegliere tra differenti opzioni, ma tra la prigione della mente e la possibilità di osservarla senza paura.
Quando si osserva senza giudizio, allora ogni scelta si dissolve.
Ci proverò. Ora devo andare, il tecnico Gualtiero mi ha aperto l'ascensore.
(A. Battantier Memorie di un amore, Mip Lab, 11/2024. Art by Stephen Stadif)
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