L'adolescenza, un momento di passaggio tra l'infanzia e il mondo degli adulti, ecco emergere emozioni assurde e contraddittorie.
È un periodo di sfide in cui l'identità precaria cerca di definirsi, tutto e niente convivono stretti in uno spazio da ridefinire ogni istante.
Le radici dell'io si allungano verso nuovi orizzonti epperò il terreno su cui si poggiano è instabile, la sabbia sfugge tra le dita.
Gli intensi amori e le intense amicizie creano legami che si intrecciano con le speranze e le illusioni.
Queste relazioni rappresentano un riflesso delle dinamiche interne, delle lotte e dei desideri che rumoreggiano prepotentemente.
Un'altra età che diventa così uno specchio non sempre in grado di riflettere i contrasti e gli enigmi di una Sfinge chiamata Inconscio.
Lo facciamo un viaggio interiore? Attendono sfide da affrontare per individuare la propria identità nel tentativo di comprendere chi siamo in un mondo sempre più mutevole e sfuggente.
L'adolescenza, un momento di scoperta in cui possiamo imparare ad abbracciare il flusso delle emozioni senza cercare di controllarle o negarle.
L'adolescenza ci spinge a sondare le illusioni che ci tengono legati a ciò che pensiamo di essere, incoraggiandoci a sfidare le convenzioni e le aspettative imposte dal mondo degli adulti.
L'età dell'adolescenza, con le sue turbolenze, sovvertimenti di sensi, le sue meraviglie, ci insegna che tutto ciò che sperimentiamo è un riflesso della nostra interiorità.
Le relazioni intense che costruiamo sono una proiezione dei nostri desideri più profondi.
Le speranze e le illusioni che ci guidano sono specchi delle nostre ansie e delle nostre ambizioni, del nostro orgoglio mai domo (non ancora).
L'augurio?
Cercare di abbracciare il nostro essere autentico e libero da condizionamenti, un'opportunità di esplorare il labirinto della mente e di abbracciare le contraddizioni che ci rendono umani. Ahh...il mistero dell'Essere!
(A. Battantier, Memorie di un adolescente, 2023)
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L'AUTONOMIA: RICERCA SULL'ADOLESCENZA INQUIETA (AD USO DEI GENITORI)
"Le crisi di crescita portano alla ricerca di autonomia. La parte migliore deve ancora uscire allo scoperto ma, tempo qualche anno, li vedremo sotto una nuova luce questi ragazzi.
La raccolta delle informazioni procede spedita (dalla nascita non si è mai interrotta) ma si attende da un momento all’altro il singolo episodio in grado di fare esplodere, una volta per tutte, le informazioni accumulate.
Il “processo formativo”, parliamoci chiaro, è una rottura di cazzi, un’espressione che l’adolescente non vuole sentire, né tanto meno intende sentire la vostra voce di adulti cresciuti anzitempo.
Fatelo correre, più con le sue gambe che con la vostra fantasia; la fantasia viene correndo.
Non misurate il passo della corsa, fingete di guardare altrove, parlate tra voi grandi, fategli trovare il passo suo.
Ogni adolescente che si rispetti controlla lo spazio con indolenza, trasandume, scioltezza disarticolata. L’adolescente non conosce ancora il proprio potere ma non si riconosce nel vostro.
Come ricostruire un rapporto compromesso?
Non con il confronto.
La pedagogia del confronto è morta.
Una struttura fragile non ne esce bene da un confronto con un monolite.
Perché voi siete pietre, sassi da lanciare in acqua e fare affondare.
Non dimenticate: siete pesanti, non siete migliori, siete solo più vecchi.
Cambieranno, con certezza non so quando: alcuni sono veloci, altri hanno tempi lenti, alcuni realizzeranno sogni, altri resteranno infelici.
Sono come voi gli adolescenti; ma ancora non lo sanno.
Voi che lo sapete, soffrite con loro, ma non datelo a vedere.
Non picchiateli ma, in campana, non fatevi neanche ammazzare:
questi bastardi vanno giù pesante".
(A. Battantier, LUC, L'Ultima Curva, 2002)