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LA SIGNORA DEL GATTO

In un piccolo villaggio viveva una donna dalla pigrizia leggendaria, conosciuta come "La signora del gatto". 
Dalla mattina alla sera, lei si abbandonava ad una vita scansafatiche, dedicando ogni momento a carezzare il suo micio. 
Convinta che fosse la sua missione, la donna si arrovellava a trovare scuse per non fare nulla tranne che accarezzare il suo felino compagno.

Il gatto, animale curioso e indipendente per natura, desiderava di tanto in tanto allontanarsi da quella pigra routine. 

Tuttavia, ogni volta che tentava di sfuggire, veniva catturato dalla donna e riportato indietro. 

Solamente di notte, stremata dall'estenuante giornata di carezze, la signora si addormentava, lasciando il gatto in pace per qualche ora.

Ma una notte il gatto colse l'occasione e scappò nel vicino bosco. 

Finalmente libero, esplorò un mondo di opportunità che la sua vita accanto alla signora non gli aveva mai permesso di conoscere. 

Si leccò il pelo al sole, si arrampicò sugli alberi, si rilassò su sedie e divani di altre case e persino si addormentò su un morbido letto di fiori di un'anziana signora chiamata Biancaneve.

La donna lo cercò per ogni angolo del villaggio, ma invano. 

Nel frattempo, il gatto la osservava dall'alto di una quercia, godendosi la sua libertà. 
Si rese conto che poteva finalmente essere se stesso, senza la costante necessità di essere accudito dalla mattina alla sera.

La signora del gatto pianse ininterrottamente per 3 giorni e mai capì quanto il suo amico felino fosse desideroso di libertà. 

Ahh la libertà che bella cosa!

Quel gatto fece amicizia con   la vecchia Biancaneve e passò con lei qualche anno felice.

Lei lo accarezzava ogni tanto, rispettando il suo desiderio di indipendenza. Sapeva che l'amore non significava possesso ma piuttosto il desiderio di vedere chi ami libero e felice.

I gatti amano essere accarezzati e amati ma apprezzano anche la libertà di esplorare il mondo.

L'amore è lasciare che ognuno segua il proprio cammino trovando la felicità, ciascuno come gli va.

(A. Battantier, 1990)

#memoriediunamore
#memoriediunanimale

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