Esiste come una stanza silenziosa, un luogo dell'anima in cui ci ritroviamo costretti ad affrontare l'ineluttabile.
Mica sempre il lutto si trasforma in opportunità di crescita.
La vita non è mai un sentiero netto e prevedibile, figurarsi la morte.
Troppe le emozioni travolgenti all'assalto fino alla consunzione:
La tristezza che ci avvolge come un mantello, la rabbia che brucia nel petto, il senso di smarrimento in un mondo improvvisamente tetro e sconosciuto.
No, il lutto non sempre rappresenta un'opportunità di crescita.
Spesso si presenta come una sfida immane, un viaggio tortuoso attraverso le pieghe del dolore.
Ma è un viaggio che non possiamo evitare, porta quello che vuoi ma comunque parti.
Tu parti e dentro di noi la morte resta, una presenza silente si aggira tra i ricordi e i rimpianti.
Ma in questo viaggio siamo noi che andiamo a fare compagnia.
Affrontiamo il vuoto, il silenzio, verso un futuro che...no, non ci vogliamo andare nel futuro, va bene?
La ferita può rimarginarsi, è vero, ma la cicatrice resta, a testimoniare il nostro incontro con la perdita.
Ognuno affronta il lutto a modo suo.
Ognuno ha la sua via.
Alcuni cercano rifugio nell'azione, nel lavoro sfrenato o in nuove passioni, sperando di scappare dalla dolorosa realtà.
Altri invece lo abbracciano il dolore, vi si immergono come in un fiume profondo e ne emergono trasformati.
Come? Questo è tutto da vedere. Il lutto è un processo.
Non si può predire quanto durerà o quanto ci consumerà; anche per sempre, anche completamente.
Possiamo scegliere come affrontarlo (ogni cosa a suo tempo).
Possiamo cercare il conforto di persone care e significative nelle parole e storie condivise, imparare ad accettare che la vita continua, anche quando un pezzo di essa si è sgretolato per sempre.
L'elaborazione del lutto ci sfida a ritrovare il nostro equilibrio dopo la caduta nell'abisso.
Il lutto ci cambia, lascia il suo segno, siamo noi a decidere come continuare il nostro cammino.
Ma è vero, se la ferita può rimarginarsi, la cicatrice resta, come un ricordo indelebile di chi eravamo, di chi siamo e, soprattutto, di chi abbiamo amato.
(A. Battantier, Memorie di un amore, 2023)
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