La "dissonanza cognitiva" è quando le nostre convinzioni o atteggiamenti entrano in conflitto con ciò che sperimentiamo o vediamo accadere.
Questo può farci sentire confusi o incoerenti.
Ad esempio, pensiamo di amare gli animali ma spesso trattiamo cani e gatti come esseri speciali e amici, mentre consideriamo maiali e vitellini come cibo.
Questo contrasto tra ciò che crediamo e ciò che facciamo è un esempio di dissonanza cognitiva.
Questa dissonanza può anche essere spiegata con l'idea di "esseri di serie A ed esseri di serie B".
Alle volte siamo più empatici e ci sentiamo vicini a situazioni che coinvolgono cani e gatti perché li vediamo come esseri viventi con emozioni simili a noi.
Epperò siamo indifferenti nei confronti di maiali, vitellini, e tutti gli animali che ci mangiamo perché li percepiamo come oggetti-merce destinati al cibo anziché come esseri viventi senzienti con un cuore che batte.
Ci sentiamo vicini ad alcune situazioni ed indifferenti ad altre, è così che va il mondo?
Se è così allora non mi va bene e desidero contribuire a cambiarlo.
Le nostre azioni sono un riflesso di ciò che crediamo, le nostre scelte riflettono le nostre convinzioni, per fortuna le convinzioni possono cambiare.
Serve consapevolezza, serve studiare ma soprattutto imparare ad ascoltare il cuore.
Noi siamo il senso delle decisioni prese, tra antiche tradizioni e credenze (e mica sono dogmi!) e nuove abitudini.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Memorie di un animale, 2017)